La Svizzera esorta tutte le parti coinvolte nel conflitto armato a impegnarsi senza indugio e in modo credibile a mettere in atto la decisione dell'Onu adottata lo scorso 24 febbraio
BERNA - Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) chiede una cessazione rapida e concreta delle ostilità in Siria, in ossequio alla risoluzione 2401 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adottata all'unanimità lo scorso 24 febbraio.
Se è vero che l'adozione costituisce un segnale politico importante, è tuttavia necessario che le parole si traducano in fatti, scrive il dipartimento di Ignazio Cassis in un comunicato odierno. Pertanto la Svizzera esorta tutte le parti coinvolte nel conflitto armato, come pure gli stati che svolgono un ruolo nell'ambito delle ostilità in corso, a impegnarsi senza indugio e in modo credibile a mettere in atto la decisione dell'Onu.
Secondo il DFAE la popolazione civile ha un bisogno urgente di aiuti umanitari. È dunque indispensabile garantire un accesso immediato, continuo e senza ostacoli, in particolare nelle zone sotto assedio e difficili da raggiungere.
Dall'inizio della crisi nel 2011, la Svizzera ha stanziato 315 milioni di franchi in Siria e nei paesi limitrofi per contribuire ad alleviare le conseguenze umanitarie del conflitto sulla popolazione civile.