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SVIZZERANo Billag, a sorpresa avanza il fronte del “no” all’iniziativa

19.01.18 - 06:06
È quanto emerge dal primo sondaggio Tamedia in vista delle votazioni del prossimo 4 marzo. Per il nuovo ordinamento finanziario 2021 si profila invece un “sì”
Keystone
No Billag, a sorpresa avanza il fronte del “no” all’iniziativa
È quanto emerge dal primo sondaggio Tamedia in vista delle votazioni del prossimo 4 marzo. Per il nuovo ordinamento finanziario 2021 si profila invece un “sì”

BERNA - Il fronte dei contrari all’iniziativa popolare No Billag fa un balzo in avanti: dal recente rilevamento del sondaggio Tamedia, a cui hanno preso parte oltre 15’000 persone, appare che il prossimo 4 marzo la maggioranza dei cittadini intende dire “no” all’abolizione del canone radiotelevisivo obbligatorio. Si dichiara infatti contrario il 59% degli intervistati, mentre il 40% è favorevole. Soltanto l’1% non sa ancora cosa votare. Un sondaggio che 20 minuti aveva proposto lo scorso dicembre, rilevava un vantaggio risicato del 51% a favore del “sì”. Sembra quindi che le carte in tavola stiano cambiando.

 

Il sostegno prevale tra gli elettori UDC - Nei dati si riscontra una marcata differenza considerando l’orientamento politico dei cittadini: il “sì” ottiene infatti la maggioranza soltanto tra gli elettori UDC (78%). Tra quelli degli altri principali partiti, prevalgono invece i contrari.

Età e provenienza non fanno la differenza - Non sembrano invece essere determinanti l’età dei cittadini e la loro provenienza. Il “no” ottiene la maggioranza sia tra i più giovani (tra i 18 e i 34 anni si parla del 61%) sia tra gli over 65 (in questo caso si tratta del 62%). E in tutte le fasce d’età i favorevoli si attestano attorno al 40% (dal 38% dei più giovani al 37% degli over 65). E considerando le varie regioni linguistiche, si constata che il “no” si attesta al 58% tra i cittadini di lingua italiana, al 57% tra quelli di lingua tedesca e al 63% tra quelli di lingua francese.

Molti soldi, ma offerta mediocre - Ma quali sono le ragioni alla base della decisione? La maggioranza di chi si dichiara favorevole all’abolizione del canone radiotelevisivo è dell’opinione che la SSR sia un colosso che, pur avendo a disposizione molto soldi, propone un’offerta qualitativamente mediocre (28%). Il 24% degli intervistati intende inoltre votare “sì” all’iniziativa, perché ritiene che il contributo obbligatorio sia un’imposizione ai cittadini.

Varietà mediatica a rischio - Tra i contrari si rileva soprattutto preoccupazione per il futuro della varietà mediatica del nostro paese (32%). E si parla dell’importanza della pluralità dell’informazione in tutte le regioni linguistiche per la democrazia diretta (28%).

«Non ci lasciamo scoraggiare» - Hans-Ulrich Bigler, consigliere nazionale PLR e direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri, sostiene l’iniziativa. E ci dice: «Non ci lasciamo scoraggiare dai sondaggi». C’è inoltre stupore, da parte sua, per lo spazio che i media stanno dando ai contrari. E quando sente gli importi milionari a disposizione degli oppositori, gli vengono le vertigini. «Nonostante l’intensa campagna contro l’iniziativa, continueremo a difendere la nostra posizione e soprattutto a essere presenti sui canali online».

«Partita non ancora vinta» - Laura Zimmermann, co-presidente del movimento Operazione Libero, mostra prudente ottimismo nei confronti del sondaggio. «La partita non è ancora vinta» afferma. E aggiunge: «Evidentemente è in atto un ripensamento, con la nostra campagna abbiamo potuto dimostrare il carattere antidemocratico dell’iniziativa».

Il secondo oggetto in votazione - Non va dimenticato che il prossimo 4 marzo i cittadini saranno chiamati a esprimersi anche sul nuovo ordinamento finanziario 2021, che prevede di concedere alla Confederazione una proroga di quindici anni per il diritto di riscuotere l’imposta federale diretta e quella sul valore aggiunto. Una proroga che, secondo il sondaggio, ottiene il 54% dei consensi. Si dice invece contrario il 21% degli intervistati, mentre il 25% non sa ancora cosa votare.

 

Garantire introiti alla Confederazione - In questo caso la maggioranza dei favorevoli ritiene che la proroga sia necessaria per garantire alla Confederazione gli introiti necessari per il finanziamento dei compiti federali (45%). Mentre tra i contrari si parla soprattutto della necessità di un cambiamento radicale, poiché di anno in anno le spese della Confederazione aumentano.

Il sondaggio

Sono 15’197 le persone provenienti da tutta la Svizzera che il 15 gennaio 2018 hanno preso parte al sondaggio Tamedia sulle votazioni del prossimo 4 marzo. Un sondaggio condotto in collaborazione con la LeeWas GmbH dei politologi Lucas Leemann e Fabio Wasserfallen. I dati sono stati ponderati sulla base di variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine d’errore è di 1,1 punti percetuali. Più informazioni su tamedia.ch/sondage

 

 

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COMMENTI
 

TIC 6 anni fa su tio
Vota No !

TIC 6 anni fa su tio
@ Sami Leonardo Kahlaf : Non pagare neanche le tasse e la cassa malati ! Chi se ne frega degli altri. A l'è insci che sa fa ! ...

TIC 6 anni fa su tio
Ogni persona dotata di buonsenso e di amore per la nostra regione voterà NO.

miba 6 anni fa su tio
Non hai concluso il tuo commento. Per correttezza avresti dovuto aggiungere che nel caso delle casse malati più c'è offerta e più i costi aumentano mentre in questo caso levando il pachiderma della SSR c'è più offerta ed oltretutto con una qualità migliore e se non ti va bene la parola qualità con quello che la gente vorrebbe veramente vedere (non sorbirsi pagando per quello che non guarda...)

miba 6 anni fa su tio
Risposta a miba
scusate, il post non andava qui......

sedelin 6 anni fa su tio
DI BENE IN MEGLIO! C'é DA SPERARE CHE AL SONDAGGIO SEGUANO TANTI VOTI PER IL NO NO NO NO NO NO NO NO NO no NO no NO NO no :-)

miba 6 anni fa su tio
Lo stesso/identico copione della votazione sulla cassa malati unica. Chi ha interessi (alias pro sacocia) nel mantenimento della Billag agita spettri di sciagure, disastri, calamità e conseguenze inimmaginabili qualora l'iniziativa dovesse passare. Morale della favola? È una strategia che rende moltissimo dal momento che la popolazione svizzera tendenzialmente ha paura dei cambiamenti e quindi, come nel caso della cassa malati unica, ci ritroveremo con pochi che si fregheranno le mani e tanti boccaloni che hanno votato no ma che poi sono proprio quelli che non finiscono di lamentarsi (come nel caso degli aumenti dei premi 2018). Hopp Suisse!

nordico 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Caro/a Miba, hai ragione. La Svizzera ha sempre avuto paura dei cambiamenti, a partire dal Consiglio Federale in giù. Questo andava forse ancora bene 100 anni fa, ma nel mondo di oggi la gazzella più lenta rimane indietro e i leoni la sbranano. Chi ha la fortuna di sapere le lingue e guarda un po' di televisione tedesca o inglese si rende subito conto del divario qualitativo rispetto a noi. Uno dei motivi è il fatto che le reti non sono stati create in competizione fra di loro, e quindi mancano gli incentivi a un miglioramento. Una vittoria del NO lascerebbe tutto com'é e io mi vedrò constretto a continuare a guardarmi i programmi tedeschi e inglesi, nonostante sia obbligato a pagare il canone Svizzero.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a miba
I pachi a fregarsi le mani ci saranno se l'iniziativa passa.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Visto che hai citato a cassa malati unica, qui si vuole fare esattamente il contrario. Con le casse malati si voleva evitare che i privati continuassere a speculare. Ora invece si vuole togliere di mezzo il pubblico per lasciar speculare liberamente i privati.

miba 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Non hai concluso il tuo commento. Per correttezza avresti dovuto anche aggiungere che nel caso delle casse malati più c'è offerta e più i costi aumentano mentre in questo caso levando il pachiderma della SSR c'è più offerta ed oltretutto con una qualità migliore e se non ti va bene la parola qualità con quello che la gente vorrebbe veramente vedere (e non sorbirsi pagando per quello che non guarda...). Comunque le casse malati e la Billag centrano come i cavoli a merenda e mi sembra chiaro che ho fatto il confronto in merito agli spauracchi catastrofici che vengono sventolati ed ai quali, come nel caso della cassa malati unica, i boccaloni abboccano in massa

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Mi piacerebbe proprio sapere come pensi ci possa essere piu qualita con meno soldi e con finanziamenti privati che faranno raccontare solo quello che vogliono. Anche sullo spendere meno ho i miei dubbi. Al momento se si voglione vedere film o sport non é necessario fare altri abbonamenti (che sicuramente aumenteranno di prezzo rspetto ad ora) e si fara in fretta a superare il costo attuale senza avere quello che abbiamo ora.

Biagio 6 anni fa su tio
Prova a pensare a chi disoccupato lo è già, o magari ha visto l'azienda per la quale lavorava entrare in crisi e non ha potuto beneficiare di aiuto statali, .... Il problema è proprio questo. Tutti siamo favorevoli al mantenimento dell'occupazione, ma qui le cose sono diverse. Ovviamente i partiti che si sentono trattati male dalla SSR sono per il si, viceversa ..... Lo spirito dell'elettore sarà anche legato ai 365-

freevoice 6 anni fa su tio
Ci hanno preso in giro, sfruttato e spremuto per anni. È ora di cambiare, ma non radicalmente, non con iniziative estremiste come quella di NO billag! Un si a no billag significherebbe 2500 disoccupati in + in Ticino. A medio termine 1500 persone in più in assistenza in Ticino. Inutile dire che il nostro mercato del lavoro è già infognato a sufficienza grazie alla vicinanza con l'allegra penisola, non è il caso di avere ancora più disoccupati o ancora più persone a carico dell'assistenza. Pensateci quando voterete, pensate a quando i vostri figli non troveranno lavoro, o ancora a chi pagherà tutte le persone in assistenza in più. Non pagherete più il canone, ma sarete chiamati a pagare + tasse per sostenere la socialità...meglio bocciare l'iniziativa e farne una meno estremista, atta a ridimensionare il sistema di riscossione, la cifra, i metodi, ecc. L'estremismo ha sempre fatto danni nella storia, pensate, pensate, pensate.

Bandito976 6 anni fa su tio
Che stüfida, non passa giorno che devo leggere articoli su sta cavolo di billag. BASTA! Non vedo l'ora che arriva il 4 marzo. Ma dico io: é cosi importante avere la tv e soprattutto una nazionale quando i veri problemi sono che Berna a furia di calar braghe svende il nostro paese all'ue? A cosa serve se poi la rtsi la1 si adeguerá allo standard di Mediaset? Ragionate? Io senza tv vivo ugualmente. E certe porcherie di informazioni pilotate e partitiche meglio non vederle, lobotomizzano la gente. Che pensino piuttosto a risolvere i problemi nel mondo del lavoro.

GI 6 anni fa su tio
bene, stiamo a vedere cosa diranno le urne la sera del 4 marzo....

interceptors 6 anni fa su tio
Molti fanno i sondaggi dichiarando dati falsi, quindi non credo molto a questo risultato...è un sistema per far stare più tranquilli quelli della controparte, e poi alla votazione..;-)

ste3990 6 anni fa su tio
Votiamo NO per salvare la coesione nazionale!

kochise74 6 anni fa su tio
Risposta a ste3990
Votaimo NO perché é un suicidio economico e culturale per il Ticino e la Svizzera! @Alexander Zanin: ottimo ragionamento allora vota NO a questo punto...

ziopecora 6 anni fa su tio
Risposta a ste3990
votiamo SÌ per eliminare uno spreco da primato.

Pepperos 6 anni fa su tio
È chiaro l'iniziativa non passa!

Cleofe 6 anni fa su tio
Anche Trump lo davano perdente.. SI a no billag.

shooter01 6 anni fa su tio
popolo bue

curziocurzio 6 anni fa su tio
Il popolo inizia a capire cosa succederà se passa l'iniziativa, specialmente per le minoranze linguistiche, le minoranze non sono interessanti ai privati perché non rendono, un esempio MySport di UPC che commenta in Italiano solo le partite di Hockey di Lugano e Ambri-Piotta e per il resto degli altri avvenimenti che propongono solo in Tedesco e Francese ma il costo per tutta la Svizzera è sempre uguale 300.- Fr annui. E tutti gli sport senza sottotitoli TXT777 per non udenti un'altra minoranza Dimenticata

chico2017 6 anni fa su tio
A che scopo chiedere a 15'197 persone e pubblicare i dati ?? Dov'è il senso?

curziocurzio 6 anni fa su tio
La gente adesso sta capendo cosa succederebbe se passasse l'iniziativa, specialmente per le minoranze sia linguistiche che regionali. Le PayTv per le minoranze non sono redditizie, un esempio MySport di UPC commenta in Italiano a malapena le partite di Hockey di Lugano e Ambri per il resto dei programmi solo Tedesco e Francese, ma il costo annuo di 300.- Fr è uguale per tutta la Svizzera!
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