Al via la raccolta di firme per l'iniziativa contro la libera circolazione delle persone. Il politologo: «Il tempismo non è quello giusto». Marchesi: «Le chance sono buone»
BERNA - È ufficiale: l’UDC ha lanciato oggi la raccolta di firme a sostegno dell’iniziativa popolare “Per un’immigrazione moderata” (altrimenti detta “Per la limitazione"). L’obiettivo? Porre fine alla libera circolazione con i paesi dell’Unione europea. Il tempismo della proposta potrebbe però non essere quello giusto. Secondo un recente sondaggio Tamedia, il 55% dei cittadini si dice infatti contrario a una disdetta degli accordi sulla libera circolazione. E nemmeno il recente calo dell’immigrazione aiuterebbe l’UDC, secondo il politologo Georg Lutz. «Probabilmente è più difficile vincere questa votazione, piuttosto che chiedere solamente una limitazione dell’immigrazione» afferma l’esperto. D’altronde, la libera circolazione delle persone è già stata confermata due volte. Tuttavia, secondo Lutz l’iniziativa permetterebbe all’UDC di impostare la campagna in vista delle elezioni federali 2019.
«Le chance di far passare l’iniziativa ci sono». Lo dice Piero Marchesi, presidente della sezione ticinese dell’UDC. «Parto dal presupposto che il 9 febbraio 2014 i cittadini svizzeri hanno deciso di reintrodurre nella Costituzione il principio dei contingenti, quindi una gestione dell’immigrazione». Una gestione che però «con dei giochi politici non è stata applicata». Marchesi snocciola dunque una serie di dati a dimostrazione che l’attuale calo dell’immigrazione non rappresenterebbe un miglioramento della situazione: «Negli ultimi anni il saldo migratorio ha toccato picchi di centomila persone - sottolinea - e in Ticino dal 2004 al 2017 si è passati da 3’300 a 8’200 persone in assistenza, da 8’800 a 21’000 persone sotto-occupate». Insomma, l’immigrazione «se ben gestita è una ricchezza, se mal gestita o non gestita del tutto come avviene oggi, diventa un problema soprattutto per i residenti» conclude.