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SVIZZERAAnche gli Stati con Romano, le guardie di confine facciano il loro lavoro

12.12.17 - 11:24
Dopo il Nazionale, anche la Camera alta del Parlamento svizzero ritiene che le guardie non debbano occuparsi di attività collaterali connesse alla logistica
Ti Press
Anche gli Stati con Romano, le guardie di confine facciano il loro lavoro
Dopo il Nazionale, anche la Camera alta del Parlamento svizzero ritiene che le guardie non debbano occuparsi di attività collaterali connesse alla logistica

BERNA - Le guardie di confine dovrebbero potersi concentrare sul lavoro principale di controllo della frontiera e di registrazione dei migranti, senza doversi occupare di attività collaterali connesse alla logistica. Dopo il Nazionale, anche gli Stati hanno approvato oggi tacitamente una mozione in tal senso di Marco Romano (PPD/TI).

Per il consigliere nazionale ticinese - secondo il testo del suo atto parlamentare - è fuori luogo che le guardie di confine si occupino di trasporti di migranti, di sorveglianza di infrastrutture e di altre attività non direttamente connesse al mandato conferito dal quadro legislativo. Per queste attività di carattere logistico sono necessarie risorse straordinarie senza fare capo all'effettivo delle guardie.

Il personale è fortemente impegnato a causa della pressione elevata, soprattutto al confine sud. Per garantire la migliore operatività possibile e la necessaria densità di controllo sono stati ripetutamente inviati rinforzi da altre regioni. A medio termine la situazione non muterà e il personale in servizio non è sempre sufficiente per controllare - ad esempio - tutti i treni in entrata da Chiasso.

Ueli Maurer, a nome del governo, si è detto favorevole alla mozione. L'anno scorso è infatti emerso il fenomeno di un grande afflusso di migranti in transito che non chiede asilo. Queste persone non possono rimanere in Svizzera ma devono essere ospitate durante la notte prima di poter essere riconsegnate il giorno seguente alle autorità dello Stato di provenienza. Questi compiti non sono di competenza delle guardie di confine e possono essere svolti da forze di sicurezza con una formazione diversa.

Per l'anno in corso, ha aggiunto Maurer, il Corpo delle guardie di confine ha già potuto essere sgravato dei compiti logistici grazie a un afflusso di migranti nettamente ridotto. Tra gli scenari studiati per il futuro, taluni compiti potrebbero essere affidati a terzi, quali la polizia militare. Tuttavia l'impiego dell'esercito dovrebbe essere accettato dal Parlamento.

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COMMENTI
 

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Visto che quelli della po!izia militare hanno poco da fare sarebbe una buona idea farli lavorare un po'... :-)))))
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