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SVIZZERAMinistri europei e africani riuniti oggi a Berna

13.11.17 - 09:43
La capitale ospita oggi un summit del Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale
Keystone
Ministri europei e africani riuniti oggi a Berna
La capitale ospita oggi un summit del Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale

BERNA - Berna ospita oggi la terza riunione del Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale. Ministri africani ed europei discutono quali misure adottare per proteggere i rifugiati in Libia e sulle rotte che portano a nord.

La Svizzera «auspica l'adozione di una dichiarazione comune che abbia, quale punto di forza, la protezione dei migranti lungo tutto il percorso», ha affermato venerdì scorso la consigliera federale Simonetta Sommaruga al quotidiano romando Le Temps.

Uno degli aspetti centrali della problematica riguarda i centri di detenzione libici, nei quali sono rinchiusi migliaia migranti in condizioni disumane. Berna ha quale obiettivo a lungo termine la loro soppressione e la creazione di strutture di accoglienza nei Paesi di transito che rispettino gli standard internazionali.

Altre misure includono il sostegno al ritorno volontario dei migranti nei loro Paesi d'origine, la lotta contro la tratta di esseri umani e la creazione di rotte migratorie sicure, che non siano nelle mani del crimine organizzato.

La riunione odierna non porterà a vere e proprie decisioni, ma a una dichiarazione ministeriale. Secondo la ministra elvetica di giustizia e polizia, il Gruppo di contatto può fornire importanti impulsi per le discussioni in seno all'Unione europea (UE) e oltre. «Dobbiamo discutere con i Paesi africani, non solo parlare di loro», ha rilevato.

Oltre alla Svizzera, il Gruppo di contatto comprende Algeria, Austria, Francia, Germania, Italia, Libia, Mali, Malta, Niger, Slovenia, Ciad e Tunisia. L'UE sarà rappresentata dal commissario alle migrazioni e agli affari esteri, dall'Estonia, che ha assunto la presidenza del consiglio il primo luglio, e dal Servizio per l'azione estera (SEAE). I primi due vertici si sono tenuti a Roma in marzo e a Tunisi in luglio.

A questi vanno ad aggiungersi l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e, per la prima volta, il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).

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COMMENTI
 

pontsort 6 anni fa su tio
La soluzione é il metodo australiano. Si deve creare uno o più campi profughi in africa dove vengono valutati chi ha diritto d'asilo. Tutti quelli che entrano illegalmente in europa vengono spediti in questi campi profughi. Una volta che capiscono che arrivare illegalmente in europa non gli permette di restarci il flusso calerà notevolmente.

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a pontsort
In Australia hanno le isole dove li collocano fino a quando chiedono di rientrare al loro paese dopo essere stati rincorsi dai coccodrilli ;-)) Noi abbiamo solo quelle di Brissago !!

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
In realtà, anche se hanno isole loro, hanno accordi con alcuni stati limitrofi e i campi profughi li hanno fatti da loro. Quindi per la svizzera si tratterebbe di fare accordi con qualche stato africano. Comunque per veramente servire a qualcosa non dovrebbe essere solo la svizzera a farlo, visto che con la libera circolazione troverebbero comunque un modo per rifilarceli e obbligarci a tenerli. Dovrebbe essere l'europa intera ad applicare questo metodo per essere veramente da deterrente. E se non vogliono pagare qualche nazione africana, potrebbero comunque trovare qualche isola da trasformare in campo profughi e magari creargli uno statuto speciale in modo che non sia parte del territorio europeo a tutti gli effetti.
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