Gli ultimi ostacoli potrebbero essere spazzati via durante l'incontro con Juncker il prossimo 23 novembre
BERNA - I rapporti tra la Svizzera e l'Unione europea si sono quasi normalizzati. Lo ha dichiarato oggi il consigliere federale Johann Schneider-Ammann al termine di una visita di lavoro a Bruxelles. Il ministro dell'economia non nasconde tuttavia che permangono dossier aperti quali quello dell'accesso al mercato dell'UE.
«Ma almeno adesso parliamo di nuovo in modo ragionevole e aperto tra di noi», ha aggiunto Schneider-Ammann. Altro tema in discussione tra Berna e Bruxelles è quello dei requisiti necessari alla Borsa svizzera per essere attiva a livello europeo.
L'auspicio del Consiglio federale è che l'incontro previsto il prossimo 23 novembre a Berna con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker possa togliere di mezzo gli ultimi ostacoli. Secondo il ministro dell'economia, non è tuttavia sicura la tenuta di un tale incontro: si attende una conferma da ambo le parti quando i preparativi saranno sufficientemente avanzati.
I contributi alla coesione versati dalla Svizzera giocano un ruolo centrale per l'UE. Bruxelles si aspetta ancora il via libera da parte di Berna per un nuovo contributo a quegli Stati dell'Europa dell'Est entrati da poco a far parte dell'Unione. Ma manca ancora la conferma della Confederazione.
Il Consiglio federale utilizzerà il tempo rimanente per discutere nuovamente del contributo all'allargamento dell'Unione europea. «Abbiamo sempre detto che prenderemo in considerazione tale contributo tenendo conto della situazione complessiva dei differenti dossier. Questa valutazione non è ancora stata formalmente ultimata», ha aggiunto Schneider-Ammann.
Berna non è sulla lista nera - Notizie più positive giungono invece sul fronte del dossier fiscale. Il ministro dell'economia, confermando informazioni sul tema pubblicate dalla "NZZ" e dal "Tages-Anzeiger", ha dichiarato che la Svizzera non sarà presente sulla lista nera dei paradisi fiscali.
Secondo Schneider-Ammann, l'Ue sta stilando una "black list" e, dopo la bocciatura della Riforma III dell'imposizione delle imprese, non era chiaro se la Svizzera sarebbe finita in tale elenco.
Dopo le nuove rivelazioni dei "Paradise Papers" l'argomento è tornato d'attualità e - pur non essendo nel programma ufficiale delle discussioni odierne - verrà probabilmente ripreso nell'incontro ministri delle finanze europei che si terrà più avanti.
Oltre che con i colleghi dell'Unione europea, Schneider-Ammann ha discusso oggi anche con quelli dell'Associazione europea di libero scambio (AELS) di crescita economica, occupazione e Brexit.