Cerca e trova immobili

SVIZZERA«Lavorare fino a 50 ore settimanali»

07.11.17 - 11:56
È quanto chiede l'organizzazione delle piccole e medie imprese svizzere. Cosa ne pensi?
Keystone
«Lavorare fino a 50 ore settimanali»
È quanto chiede l'organizzazione delle piccole e medie imprese svizzere. Cosa ne pensi?

50 ore a settimana

Caricamento in corso ...
Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

BERNA - Ammodernare e semplificare la legge sul lavoro: è la rivendicazione presentata oggi dall'USAM, l'organizzazione delle piccole e medie imprese svizzere, secondo cui la normativa attuale, vecchia di cinquant'anni, è «obsoleta in più punti».

L'USAM, Unione svizzera delle arti e mestieri, chiede in particolare che vengano soppresse regolamentazioni giudicate inutili riguardanti gli orari lavorativi massimi e i tempi di riposo.

Solo grazie alla flessibilità del mondo del lavoro, la disoccupazione in Svizzera è bassa - poco più del 3% - anche tra i giovani, ha indicato Jean-François Rime, presidente dell'USAM e consigliere nazionale UDC, citato in un comunicato. «Se non vogliamo compromettere questo importante fattore di successo, bensì garantire impieghi stabili, la legge sul lavoro deve essere alleggerita». La normativa in vigore, secondo Rime, «riflette lo spirito degli anni Cinquanta e Sessanta e non è più attuale».

L'USAM chiede che i tempi massimi di lavoro vengano aumentati da 45 a 50 ore settimanali e che i volumi lavorativi vengano calcolati in modo flessibile, secondo Hans-Ulrich Bigler, direttore dell'organizzazione padronale e consigliere nazionale PLR. Gli orari rigidi corrispondono all'immagine desueta del lavoro in fabbrica, ma oggi i tre quarti degli attivi operano nel settore terziario e approfittano delle possibilità offerte dalla tecnologia digitale.

«Il mondo del lavoro moderno, afferma Bigler, è flessibile» e non implica necessariamente che l'impiegato sia fisicamente presente in azienda. Questa constatazione vale per il settore dei servizi, in piena espansione, ma anche per il comparto delle arti e mestieri. «Bisogna tener conto di questa evoluzione».

Sulla stessa linea la consigliera nazionale Daniela Schneeberger, parlamentare PLR e presidente dell'Unione svizzera dei fiduciari: «dobbiamo poter lavorare più a lungo alla fine dell'anno e in primavera, periodi in cui i conti annuali e le dichiarazioni fiscali ci impongono un sovraccarico lavorativo». Nei mesi estivi i ritmi diminuiscono fortemente: «abbiamo quindi bisogno di maggiore elasticità».

Il comunicato riporta anche l'opinione di Gian-Luca Lardi, presidente della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC): nell'edilizia la legge sul lavoro «deve diventare più morbida per permettere soluzioni moderne basate sul partenariato sociale». «Per il settore principale della costruzione è cruciale che la durata del lavoro offra un massimo di flessibilità» sul piano normativo e del contratto collettivo. La SSIC «è persuasa che l'introduzione di un modello di lavoro calcolato sull'anno civile costituisca una buona risposta alle sfide future». Per garantire competitività e posti di lavoro «dobbiamo abbandonare i vecchi schemi».

Le PMI, secondo la consigliera nazionale UDC Sylvia Flückiger-Bäni, non dovrebbero inoltre essere frenate da regolamenti concepiti per le grandi imprese. Attualmente sono esonerate dalle «rigide prescrizioni in materia di tempi di lavoro e riposo» solo le aziende artigianali che contano fino a quattro dipendenti. Questa soglia deve essere aumentata a dieci.

I sindacati si oppongono con forza - La proposta avanzata oggi dalle piccole e medie imprese di flessibilizzare gli orari di lavoro non è piaciuta all'Unione sindacale svizzera (USS), che ha preannunciato battaglia.

L'Unione svizzera delle arti e mestieri, si legge in una nota , «vuole che i salariati lavorino di più e si riposino meno». L'USS «si batterà contro questi attacchi alla protezione dei lavoratori con ogni mezzo a disposizione».

La flessibilizzazione è un'iniziativa che va controcorrente, in particolare per quanto riguarda la necessità di conciliare vita professionale e privata. Non si tiene conto degli impegni famigliari, afferma l'USS. La proposta di aumentare - da 45 a 50 ore - la durata settimanale lavorativa porterà inoltre all'abolizione delle indennità per le ore supplementari.

Commenti analoghi da parte del sindacato Unia, secondo cui le misure presentate dalle piccole e medie imprese equivalgono a «uno schiaffo». In Svizzera i tempi lavorativi sono i più lunghi d'Europa e per i salariati stress e sovraccarico di lavoro sono già oggi realtà. Tali misure servono solo gli interessi del padronato: per i lavoratori si tradurrebbero in un deterioramento delle condizioni di lavoro e della protezione della salute. Il sindacato Travail.suisse si dice disposto a discutere sulla legge su lavoro, ma a una condizione: gli orari lavorativi non devono in nessun modo essere aumentati.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

samarcanda 6 anni fa su tio
Per fortuna che altrove la civiltà e il progresso evolvono. Qui si vogliono robotizzare e schiavizzare esseri umani, nei paesi intelligenti, invece, si fanno lavorare sempre più i robot e si considera il progresso tecnologico di proprietà di tutti. Solo gli ignoranti possono fare proposte simili.

occhiaperti 6 anni fa su tio
Ecco un'altra tentativa d'un protagonista PLR per re-introduire la schiavitù

Lore62 6 anni fa su tio
Hihi...la richiesta viene naturalmente da gente che non suda per guadagnarsi la pagnotta. Dai ancora qualche modifica legislativa e torniamo allo stato di schiavitù come 200 anni fa negli USA... L'assurdo è che con l'avanzare della digitalizzazione (AI), il lavoro diminuirà drasticamente, e probabilmente saremo anche l'ultima generazione che aveva un lavoro proprio.

tip75 6 anni fa su tio
si badrone e boi quando ho finido vengo anche a coltivare il cambo di cotone ma perfavore !!!!!!! ridurre le ore e aumentare il personale e proibire di lavorare dopo l età pensionabile per lasciare posto ai giovani

Os 6 anni fa su tio
personalmente sarei per una lieve riduzione delle ore e un aumento del personale. in questo caso ogni 10 operai a 45 ore se ne potrebbe assumere uno per completare le 50 ore previste. tutti più felici e chi è felice lavora meglio.

comp61 6 anni fa su tio
ottima iniziativa! Rilancio: togliere definitivamente gli orari, reintrodurre il lavoro a cottimo (in governo non sarebbe un male), incatenare i dipendenti, sevizie corporali ammesse, pause e vacanze abolite, compenso in 2 hg di pane/ giorno + 1 bicchiere di vino ogni 2 giorni. Possibilità di esecuzione sul posto per chi non dovessere farcela o accettare o lamentarsi, priorità sempre e cmq. ai frontalieri.

Libero pensatore 6 anni fa su tio
Ma perchè non 60 con massimo 2 settimane di ferie e magari inserendo un paio di domeniche?

fakocer 6 anni fa su tio
In ambito ospedaliero per molti medici assistenti sarebbe molto moltissimo gradita la riduzione a sole cinquanta ore. Ripeto, a scanso di errate interpretazioni, riduzione.

Tato50 6 anni fa su tio
Molti avranno più tempo per stare sul Blog ;-))

Monello 6 anni fa su tio
Per quale motivo devo lavorare cosi tanto ??....il mondo gira lo stesso come fa da ca 4 Mld di anni ,.perché devo rompermi il locu ??..per chi ?tanto qua si paga solamente ,,,meglio passare la vita pochino piu tranquillamente ...

gmogi 6 anni fa su tio
50 ore a settimana, pensione a 70 anni, ma a me il lavoro chi lo da che ho 60 anni?

Bandito976 6 anni fa su tio
Risposta a gmogi
Bella domanda! A 40 anni già sei un costo esorbitante

lui63 6 anni fa su tio
Risposta a gmogi
Come ti capisco, io licenziato dopo 23 anni e adesso con i miei 54 non trovo nienteeeee
NOTIZIE PIÙ LETTE