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BERNAUffici postali: il Nazionale “mette pressione” sul Governo

17.10.17 - 17:03
Uffici postali: il Nazionale “mette pressione” sul Governo

 

BERNA -  La riorganizzazione della rete degli uffici postali sta suscitando malumore e inquietudine tra la popolazione. Per questo motivo, al pari del Consiglio degli Stati, anche la Commissione delle telecomunicazioni del Nazionale chiede al governo di intervenire presso la ex regia federale.

Con 24 voti contro 1, la commissione propone al plenum di adottare una mozione del Consiglio degli Stati, che esige dalla Posta la presentazione di un progetto di pianificazione della rete degli uffici.

Il Consiglio federale dovrà in seguito sottoporre al Parlamento entro un anno una proposta di revisione dei criteri che definiscono il servizio pubblico nella legislazione concernente la Posta. Tali criteri dovranno tenere conto delle particolarità regionali, delle condizioni specifiche di mobilità, nonché delle diverse categorie di utenti dei servizi postali.

Secondo la mozione, il Parlamento dovrà essere maggiormente coinvolto nel processo di riorganizzazione della Posta. Le indicazioni fornite dal governo alla ex regia federale sono infatti considerate «troppo vaghe».

Lo scorso autunno la Posta ha annunciato che intende chiudere nei prossimi quattro anni 600 uffici. A giugno ha invece indicato che 765 uffici in tutta la Svizzera saranno salvaguardati perlomeno fino al 2020, mentre altri 459 saranno posti sotto osservazione.

Oltre a ciò il "gigante giallo" ha reso noto che vuole aumentare i punti di accesso di 350 unità. Il programmato processo di trasformazione dei tradizionali uffici postali in semplici "agenzie" solleva però malcontento. Per questo il Parlamento ha già invitato la Posta a meglio considerare le necessità dei diversi gruppi di utenti.

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