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SVIZZERACasse malati, lanciata l'iniziativa per dare libertà ai Cantoni

29.09.17 - 11:27
Il comitatoè formato da una ventina di personalità impegnate nel settore sanitario o politico, tra cui quattro consiglieri di Stato a capo dei rispettivi dipartimenti sanitari
Keystone
Casse malati, lanciata l'iniziativa per dare libertà ai Cantoni
Il comitatoè formato da una ventina di personalità impegnate nel settore sanitario o politico, tra cui quattro consiglieri di Stato a capo dei rispettivi dipartimenti sanitari

BERNA - I premi di cassa malattia non dovrebbero più essere solo una questione dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Il giorno dopo l'annuncio dell'aumento dei premi è stata lanciata un'iniziativa popolare che chiede la creazione di un'istituzione cantonale basata sul modello di una cassa di compensazione per stabilirli e riscuoterli.

L'iniziativa "Assicurazioni malattia. Per una libertà di organizzazione dei cantoni", che verrà lanciata ufficialmente il prossimo 3 ottobre con la pubblicazione sul Foglio federale, vuole lasciare ai cantoni la libertà di creare o meno un'istituzione incaricata di compensare l'insieme dei costi sostenuti dall'assicurazione sanitaria obbligatoria, ha indicato oggi in un comunicato il comitato promotore.

L'istituzione dovrebbe inoltre negoziare con gli operatori sanitari le tariffe in vigore e affidare a partner locali il compito di finanziare le prestazioni necessarie di prevenzione e promozione della salute alla popolazione.

Il testo è il risultato di un processo di riflessione iniziato in seguito alla bocciatura, da parte del popolo, dell'iniziativa per una cassa malattia unica votata nel settembre del 2014 e accettata solo in quattro cantoni romandi. I promotori, all'indomani dell'annuncio dei premi di cassa malattia, non hanno perso tempo per lanciare l'iniziativa che trova ora sostegno anche nella Svizzera tedesca.

Il comitato di iniziativa è formato da una ventina di personalità elvetiche impegnate nel settore sanitario o politico, tra cui quattro consiglieri di Stato a capo dei rispettivi dipartimenti che si occupano di sanità. Si tratta di Mauro Poggia (MCG/GE), Pierre-Yves Maillard (PS/VD), Heidi Hanselmann (PS/SG) e Anne-Claude Demierre (PS/FR). L'iniziativa è sostenuta anche da medici, associazioni di protezione dei consumatori della Romandia e il fondatore dell'assicurazione Assura Jean-Paul Diserens.

Secondo il ministro vodese Maillard, che si è espresso durante una conferenza stampa odierna a Berna, l'iniziativa propone un sistema cantonale in contrasto a quella respinta dal popolo nel 2004. I Cantoni sono inoltre liberi di decidere a quale modello attenersi. «Chi è soddisfatto del sistema attuale non è costretto a prenderne parte» ha rilevato dal canto suo il consigliere di Stato ginevrino Poggia.

Dalle parole di Maillard non si può ancora concretamente precisare come il sistema proposto influenzerà lo sviluppo dei costi e di conseguenza dei premi. Attualmente ogni assicurazione stabilisce delle riserve che devono coprire circa il 20% delle proprie spese annue. Con la nuova struttura le riserve autorizzate dovrebbero essere inferiori al 10%.

Durante i primi anni le riserve eccedenti permetteranno di prevenire gli aumenti dei premi e dei costi. In seguito, una volta che le riserve eccedenti saranno esaurite, i premi cresceranno nella stessa misura dei costi sanitari.

A cadere saranno anche i cambiamenti annuali di cassa malati, poiché tutte le assicurazioni offriranno lo stesso premio in base ai modelli assicurativi e alle franchigie proposti, ha spiegato Poggia. Ogni anno tra i 500'000 e il milione di persone cambiano cassa malattia: di conseguenze le spese amministrative sostenute ammontano a circa 200 franchi per ogni assicurato, ha rilevato la ministra sangallese Hanselmann.

Santésuisse ha respinto l'iniziativa definendola una «complicazione inutile». Invece di abbassare i costi, le cosiddette casse di compensazione non faranno altro che rafforzare i conflitti di interesse nei cantoni e aumentare ancora gli incentivi fittizi.

Secondo Curafutura, l'associazione che raggruppa gli assicuratori CSS, Helsana, Sanitas e CPT, l'iniziativa è «vino vecchio in botti nuove», che non migliorerà l'assistenza sanitaria. Al contrario, sostiene l'associazione. La presenza fino a 26 casse uniche cantonali renderebbe soltanto il sistema sanitario svizzero più complicato.

 
 

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