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SVIZZERAPedofili, mai più a contatto con bambini

18.09.17 - 19:33
È quanto prevede la legge di applicazione all'iniziativa popolare di Marche blanche adottata oggi dal Consiglio degli Stati per 26 voti a 12 a 4 astenuti
Ti Press
Pedofili, mai più a contatto con bambini
È quanto prevede la legge di applicazione all'iniziativa popolare di Marche blanche adottata oggi dal Consiglio degli Stati per 26 voti a 12 a 4 astenuti

BERNA - Chiunque sia stato condannato per abusi sessuali non potrà più lavorare a contatto con bambini. È quanto prevede la legge di applicazione all'iniziativa popolare di Marche Blanche adottata oggi dal Consiglio degli Stati per 26 voti a 12 a 4 astenuti. Per rispettare il principio di proporzionalità, i giudici godranno tuttavia di un margine di manovra. Il dossier va al Nazionale.

In votazione, il 18 maggio 2014, l'iniziativa di Marche Blanche aveva fatto il pieno di voti. Alla chiusura dei seggi i "sì" erano stati il 63,5%. Tutti i Cantoni si erano detti a favore, Ticino e Romandia in testa.

L'iniziativa chiede di pronunciare obbligatoriamente l'interdizione a vita di esercitare un'attività professionale od onorifica in contatto con giovani per chi ha subito una condanna per reati sessuali commessi su minori.

La legge di applicazione ha dato parecchio filo da torcere alle autorità. Nel corso della sua elaborazione, il Consiglio federale ha inasprito il testo di legge, pur tenendo conto del principio di proporzionalità. No quindi a un divieto a vita assoluto poiché sarebbe in contraddizione con lo Stato di diritto.

Una minoranza avrebbe voluto non entrare nel merito della proposta di legge, lasciando invece ai tribunali l'onere di applicare il nuovo articolo costituzionale così come adottato dal popolo. Il relatore della commissione, "senatore" Fabio Abate, ha tuttavia dichiarato che «non è nella cultura di questa Camera non affrontare i problemi».

La maggioranza ha quindi respinto la non entrata nel merito per 35 voti a 7, sostenendo la necessità di formulare una legge il più aderente possibile all'iniziativa, dando così ai giudici una bussola cui orientarsi.

Nel corso del dibattito, il plenum ha inserito varie novità rispetto al progetto governativo. La legge fa la distinzione tra due tipi di divieti: uno riguarda le attività con minori sotto i 16 anni e l'altro mira a proteggere gli adulti. La ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga ha fatto notare che la soluzione scelta dai "senatori" è silente per quanto riguarda i giovani d'età compresa tra i 16 e i 18 anni.

In futuro, un giudice che condanna una persona per atti sessuali su minori o persone incapaci di intendere e volere dovrà vietargli vita natural durante qualsiasi attività a titolo professionale o onorifico con persone che ricadono in queste due categorie. Sono quindi comprese le attività legate alle professioni sanitarie e che implicano contatti diretti con i pazienti.

Questa sanzione si applicherà a prescindere dalla pena inflitta e per un catalogo preciso di delitti. Dalla lista è stato tolto per esempio l'esibizionismo. Stando ai "senatori", le semplici contravvenzioni o infrazioni perseguite su denuncia di parte non devono per forza sfociare in un divieto a vita di esercitare determinate attività.

Eccezioni sono previste per le relazioni tra adolescenti. Se al momento dell'atto, l'autore aveva meno di 22 anni e il minore meno di 14 e che tra i due era in corso una relazione amorosa, il divieto a vita non sarà pronunciato automaticamente.

In generale, il giudice potrà rinunciare a pronunciare un divieto a vita solo in via eccezionale, per esempio per casi di lieve entità e solo se l'interdizione a vita non sembra necessaria per impedire all'autore di commettere altre delitti di natura sessuale.

Si tratta per esempio di evitare di prendersela col gestore di un ufficio postale che ha venduto una rivista pornografica a un minore o con un gruppo di giovani con meno di 18 anni che ha condiviso sui cellulari video a carattere sessuale girati con protagonisti con meno di 16 anni.

Nessuna deroga invece se una persona è stata condannata per tratta di esseri umani, coazione sessuale, stupro, atti di ordine sessuale compiuti su una persona incapace di discernimento o di resistenza oppure incoraggiamento alla prostituzione. Il giudice non godrà nemmeno di alcun margine di manovra se l'autore è un pedofilo riconosciuto come tale da uno psichiatra.

Per 28 voti a 14, la Camera dei Cantoni ha deciso un giro di vite anche per quanto riguarda il riesame di un divieto a vita dopo dieci anni. Il divieto a vita decretato d'ufficio non potrà essere tolto. Per 23 voti a 17, i "senatori" hanno però respinto l'idea di togliere al procuratore la competenza di rinunciare a infliggere un divieto a vita di lavorare con minori.

Come è già oggi il caso, il rispetto del divieto di lavorare con minori sarà controllato mediante estratti del casellario giudiziale (in particolare il nuovo estratto destinato ai privati).

Il progetto è assai più severo del giro di vite adottato dal Parlamento prima della votazione sull'iniziativa popolare. Col controprogetto indiretto in vigore da inizio gennaio 2015, il divieto di esercitare una professione dopo una condanna per abusi sessuali è già stato esteso alle attività extra professionali in seno ad associazioni e altre organizzazioni. Il divieto a vita può già essere inflitto, così come la proibizione ad avvicinarsi a una determinata persona.

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COMMENTI
 

Nicklugano 6 anni fa su tio
C'è un metodo efficacissimo e definitivo per evitare che entrino di nuovo in contatto con bambini.

ErPupone1971 6 anni fa su tio
Risposta a Nicklugano
Caro Nicklugano, se capisco bene il suo pensiero, mi trova perfettamente d'accordo; ma temo che, purtroppo, alle nostre latitudini non si possa ormai nemmeno più parlare di pena di morte...

moonie 6 anni fa su tio
incredibile... anzi invece è credibilissimo, da sempre la svizzera protegge i pedofili e lo fanno senza alcuna vergogna. come fanno a dormire la notte? e magari hanno pure figli.

Meridiana 6 anni fa su tio
DEVE ESSERE APPLICATO RIGOROSAMENTE anche in Ticino, ma certi docenti.....
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