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SVIZZERAUDC: no alla riforma della previdenza sì alla sicurezza alimentare

26.08.17 - 19:11
I delegati si sono riuniti in assemblea a Thun
Keystone
UDC: no alla riforma della previdenza sì alla sicurezza alimentare
I delegati si sono riuniti in assemblea a Thun

THUN - Un chiaro 'no' alla riforma della previdenza per la vecchiaia 2020 è stato pronunciato dai delegati dell'UDC riuniti oggi in assemblea a Thun, nel canton Berna.

Il presidente del partito e consigliere nazionale Thomas Aeschi (ZG) ha messo in guardia i delegati "dall'attacco perfido della sinistra" alla previdenza vecchiaia privata e autonoma. I risparmiatori del secondo pilastro grazie a questa proposta verrebbero letteralmente espropriati, con "il gentile appoggio" del PPD, che ha "ora deciso di definirsi sociale".

L'obiettivo a lungo termine di sinistra e sindacati è di arrivare "a una previdenza vecchiaia statalizzata al 100%", ha enfatizzato dal canto suo la granconsigliera argoviese Karin Bertschi rivolgendosi ai giovani che dovranno pagare le conseguenze (finanziarie) di questa proposta. Ci vuole una soluzione equa che sia sopportabile dal punto di vista finanziario anche per i giovani, ha detto.

Unico oratore a difendere il testo in votazione il consigliere nazionale socialista Corrado Pardini (BE), secondo cui la proposta costituisce un "un buon compromesso veramente svizzero": tutti i campi politici hanno infatti dovuto ingoiare qualche rospo.

Sì al Decreto federale sulla sicurezza alimentare - Dopo un acceso dibattito sul tema della sicurezza alimentare, i delegati dell'UDC, riuniti oggi in assemblea a Thun (BE), hanno deciso con 208 voti contro 144 di raccomandare di accogliere il relativo Decreto federale in votazione popolare il prossimo 24 settembre.

Tra le voci critiche vi è stato chi ha accusato i dirigenti del partito di essersi comportati in maniera "poco democratica", invitando un solo oratore favorevole all'oggetto in votazione, ovvero il consigliere nazionale vodese Jean-Pierre Grin (VD). Malgrado il dibattito sia ampiamente stato dominato dagli oppositori, alla fine il testo è stato comunque accolto dai presenti.

Tra i timori dei contrari al decreto vi è in particolare quello che "le relazioni commerciali transfrontaliere" menzionate nell'articolo costituzionale in questione vengano alla lunga interpretate come un passaggio facilitato verso un libero scambio intensivo con l'Unione europea (Ue). Strali sono stati lanciati anche all'Unione svizzera dei contadini per aver ritirato la sua iniziativa popolare «Per la sicurezza alimentare» in favore di un controprogetto considerato "troppo morbido".

I rappresentanti del mondo agrario hanno reagito alle accuse: Hansjörg Walter (TG), ex presidente dell'Unione dei contadini, ha precisato che la decisione di ritirare il testo non è stata certo presa alla leggera. L'iniziativa "non avrebbe avuto alcuna possibilità". Ancorare l'idea di sicurezza alimentare nella Costituzione porterà a un rafforzamento della produzione agricola elvetica, ha assicurato.
 

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