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BERNAAssicurazioni sociali, si alla sorveglianza in caso di sospetti fondati

15.08.17 - 11:27
Assicurazioni sociali, si alla sorveglianza in caso di sospetti fondati

BERNA - In caso di sospetto fondato, nell'ambito delle assicurazioni sociali è necessario poter dare rapidamente via alla sorveglianza delle persone assicurate. La Commissione della sicurezza sociale e della sanità degli Stati ha deciso all'unanimità di entrare nel merito di un progetto in tal senso.

Lo scopo è quello di creare un base legale chiara e dettagliata sul tema, si legge in un comunicato odierno dei Servizi del Parlamento.

In seguito ad alcune sentenze, le autorità hanno sospeso le sorveglianze a causa di una mancanza di basi legali. Per poter rapidamente riprendere la lotta contro gli abusi nel campo delle assicurazioni sociali, la commissione vuole ora entrare nel merito di un progetto per la creazione di tali fondamenti giuridici.

Inizialmente era previsto di elaborare un articolo sulla sorveglianza nella riforma della parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA). Per accelerare le procedure, è stato deciso di trattare il tema separatamente nell'ambito di un'iniziativa di commissione.

Durante la prossima seduta avrà luogo una deliberazione dettagliata con lo scopo di presentare il progetto agli Stati per la sessione invernale delle Camere.

Le sentenze - A metà del mese scorso il Tribunale federale (TF) ha stabilito che non esistono basi legali sufficientemente chiare e dettagliate che permettano di sorvegliare i beneficiari di una rendita AI.

Pochi mesi prima la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) aveva dato ragione ad una zurighese di 62 anni posta sotto sorveglianza dalla sua assicurazione contro gli infortuni. I giudici di Strasburgo avevano ritenuto la sorveglianza subita dalla donna contraria al rispetto della vita privata e famigliare.

Anche se l'assicurata era stata "spiata" esclusivamente nei luoghi pubblici - aveva rilevato la Corte - gli investigatori l'avevano sorvegliata in modo sistematico e dunque contrario alla Convenzione dei diritti umani.

In riferimento a questa decisione, il TF ha rilevato che in tali ambiti la legislazione elvetica è priva di sufficienti basi legali sia per quel che riguarda l'assicurazione contro gli infortuni che per l'assicurazione invalidità (AI).

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