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SVIZZERAPreventivo 2017, no a supplemento per FISCAL-IT e MPC

15.06.17 - 14:51
Preventivo 2017, no a supplemento per FISCAL-IT e MPC

BERNA - Al termine di lunghi dibattiti e di una conferenza di conciliazione, il Parlamento ha finalmente deciso: non ha concesso ulteriori 10 milioni al progetto informatico dell'amministrazione federale FISCAL-IT e neppure 700'000 franchi supplementari al Ministero pubblico della Confederazione (MPC) nell'ambito della prima aggiunta al preventivo 2017.

Questa versione - fortemente voluta dalla maggioranza di destra del Nazionale, dettasi sempre contraria ad accordare i due crediti supplementari - si è imposta alla Camera del popolo per 100 voti contro 90. Agli Stati invece stamattina aveva prevalso - con 41 voti contro 1 solo contrario - la versione uscita dalla Conferenza di conciliazione, favorevole ai 10 milioni supplementari per FISCAL-IT e ai 700'000 franchi per l'MPC.

Come da regolamento, quando una delle due Camere respinge la proposta di conciliazione sul preventivo della Confederazione oppure su un'aggiunta al medesimo, alla fine prevale la decisione che prevede l'importo più basso. E così è stato: al Nazionale, la maggioranza formata da UDC e PLR ha avuto la meglio sulla minoranza costituita dalla sinistra e dal PPD.

Secondo Thomas Aeschi (UDC/ZG), è una questione di principio. Occorre attenersi al preventivo e ai risparmi decisi in dicembre.

FISCAL-IT e MPC

Per quanto riguarda il credito aggiuntivo al progetto FISCAL-IT, esso sarebbe servito a compensare i costi supplementari causati dal ritardo nel rinnovo totale delle applicazioni dell'Amministrazione federale delle contribuzioni che dovrebbero essere pronte entro la fine del 2018. I "senatori" hanno sempre seguito il parere del ministro delle finanze Ueli Maurer, secondo il quale senza tale supplemento al preventivo il progetto rischia di essere bloccato entro la fine dell'anno e costare ancor più caro.

Il Consiglio federale aveva chiesto al Parlamento 10 milioni in più rispetto agli 85,2 previsti inizialmente. Ora il governo si vede costretto a chiedere un credito supplementare per il 2018.

Quanto ai 700'000 franchi per la procura federale, la sinistra e il centro avrebbero voluto destinare tali mezzi supplementari già quest'anno. Ma per la maggioranza dei consiglieri nazionali, il taglio - che rappresenta l'1% del budget totale dell'MPC - è sopportabile.

Altri crediti aggiuntivi

Complessivamente, il messaggio prevedeva una richiesta globale di crediti per 37 milioni di franchi. Per l'anno in corso questi crediti aggiuntivi avrebbero provocato un aumento dello 0,03% delle uscite autorizzate.

Detto delle bocciature di FISCAL-IT e del supplemento per l'MPC, altre aggiunte di un certo peso hanno riguardato un trasferimento di credito di 6,9 milioni nel preventivo globale della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI), nonché fondi supplementari pari a 4,9 milioni per la riorganizzazione del settore Sicurezza delle informazioni e degli oggetti presso il Dipartimento federale della difesa (DDPS). Entrambe le aggiunte saranno interamente compensate.

Flotta mercantile

Le due Camere si erano invece già accordate su un supplemento di 215 milioni destinato a coprire il danno che Berna subirà in seguito al ricorso alle fideiussioni per tredici navi (nove cargo e quattro cisterna) della flotta mercantile elvetica, che saranno vendute.

La flotta mercantile elvetica - che dispone di una cinquantina di navi - è sostenuta dal 1959 dalla Confederazione tramite fideiussioni. Queste ultime mirano anzitutto a garantire l'approvvigionamento in merci del Paese. Tuttavia, la navigazione marittima attraversa una crisi mondiale, che interessa pure gli armatori svizzeri.

Banche e armatori stranieri hanno subìto perdite di svariati miliardi. I gruppi SCL e SCT, che contano complessivamente dodici navi, sono sprofondati in una crisi di liquidità e solvibilità. Avrebbero fatto fallimento nel 2016 senza il ricorso alle fideiussioni federali e ai finanziamenti versati negli scorsi mesi dalle banche.

Nonostante le misure di risanamento, nessuna soluzione valida è stata trovata. Secondo il governo, la vendita delle navi era la sola via d'uscita: contratti sono stati firmati in maggio e saranno eseguiti nei prossimi tre mesi. Inoltre, una tredicesima nave venduta dalla SCL a un investitore nel 2011 non è più redditizia. Anche in questo caso si sta delineando una soluzione che comporterà perdite per la Confederazione.

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