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BERNAIl diritto in protezione dei minori e degli adulti va migliorato

12.05.17 - 17:55
Lo ha stabilito la Commissione degli affari giuridici della Camera del Popolo
Il diritto in protezione dei minori e degli adulti va migliorato
Lo ha stabilito la Commissione degli affari giuridici della Camera del Popolo

BERNA - Il nuovo diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti, in vigore dal 2013, può essere ancora migliorato. Lo sostiene la Commissione degli affari giuridici della Camera del Popolo (CAG-N) che respinge tuttavia tre iniziative parlamentari a riguardo.

Ad accendere i riflettori sulle autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA) era stato soprattutto il dramma della donna di 27 anni che il primo gennaio 2014 uccise i suoi due figli di cinque e due anni a Flaach (ZH). La donna - poi morta suicida in carcere - si era vista togliere la custodia dei figli in seguito all'apertura di un'inchiesta per truffa nei confronti del padre.

Dal primo gennaio 2013, in tutta la Svizzera le 1415 autorità tutorie, in cui spesso lavoravano non professionisti, sono state sostituite da 146 APMA, in cui operano degli esperti. Il consiglio federale ha pubblicato a fine marzo un rapporto sulle prime esperienze maturate con questo nuovo diritto. La CAG-N prende atto dell'analisi che - scrive in una nota - «fornisce un importante contributo a un dibattito più oggettivo».

Secondo la commissione vi è la possibilità di un ulteriore sviluppo e miglioramento dell'intero sistema. Malgrado ciò ha respinto tre iniziative parlamentari concernenti le APMA.

Una prima, presentata dal gruppo UDC, mirava ad ampliare il diritto di reclamo dei Comuni e delle autorità. La seconda, del canton Sciaffusa, chiedeva che il codice civile sancisse la legittimazione al reclamo dell'ente pubblico tenuto a sostenere spese per misure di protezione dei minori e degli adulti decise dall"APMA. La terza, sempre del gruppo UDC, voleva un'estensione ai famigliari di primo (genitori, figli) e di secondo grado (fratelli e sorelle, nonni, abiatici) del diritto di rappresentanza legale e il diritto di essere designati come curatori.

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