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Michael Matthiessen ha sottolineato come diversi dossier problematici siano stati sbloccati mentre altri - tra cui quelli originati dal 9 febbraio - saranno affrontati e risolti quest'anno
BERNA - Questo 2017, dopo un triennio di tensione, sarà l'anno del disgelo e della normalizzazione dei rapporti tra Svizzera e Unione Europea: lo dichiara il nuovo ambasciatore UE in Svizzera, Michael Matthiessen, in interviste riportate oggi dai quotidiani CdT e Le Temps.
«Dopo la soluzione trovata a dicembre nel Parlamento svizzero sulla questione dell'immigrazione, entriamo oggi in una fase più positiva» spiega l'ambasciatore, rilevando come certi dossier, quali il programma quadro di ricerca europeo Orizzonte 2020, sia già stato sbloccato alla fine dello scorso anno.
Per quanto concerne gli altri punti di attrito, originati dall'accettazione dell'iniziativa popolare "Contro l'immigrazione di massa" nel febbraio 2014, essi stanno per essere affrontati e risolti. «Nei prossimi giorni o settimane ci sarà il via libera».
«Quando sono arrivato sei mesi fa la situazione era tesa, ora bisogna sdrammatizzare», afferma l'ambasciatore europeo. Rimarrà tuttavia il blocco legato all'accesso al mercato «fino a quando non sarà stata raggiunta l'intesa su un accordo quadro istituzionale». Anche in questo campo si segnalano passi in avanti nelle ultime settimane: si cerca un meccanismo per dirimere i disaccordi nel rispetto della sovranità elvetica. Per il diplomatico di nazionalità danese, «il momento è forse ben scelto per far avvicinare ancora di più UE e Svizzera».
