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BERNALegge cioccolato: la proposta del governo non piace

19.01.17 - 11:45
Gli agricoltori valutano le compensazioni insufficienti
Legge cioccolato: la proposta del governo non piace
Gli agricoltori valutano le compensazioni insufficienti

BERNA - La soluzione proposta dal Consiglio federale per rimpiazzare la "legge sul cioccolato" suscita malcontento. In molti, agricoltori in testa, valutano le compensazioni finanziarie insufficienti.

È stata l'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) a chiedere nel dicembre 2015 la soppressione di tale legge. Introdotta nel 1974, si tratta di un sistema di sovvenzioni destinate all'esportazione di prodotti agricoli trasformati come biscotti o cioccolato, che permette di compensare il livello elevato del prezzo del latte e dei cereali svizzeri.

A parte l'Unione svizzera dei contadini (USC), secondo cui la Confederazione ha approvato troppo in fretta la soppressione delle sovvenzioni, tutti gli attori hanno ammesso la necessità di applicare la decisione della WTO. La soluzione proposta dal Consiglio federale però non piace, stando ai risultati della procedura di consultazione.

Aiuti insufficienti - Il primo punto dolente riguarda gli importi in gioco. Attualmente la Confederazione distribuisce circa 95 milioni di franchi all'anno a un'ottantina di società agroalimentari. In futuro, i milioni saranno solamente 68 e verranno distribuiti non più ai trasformatori di prodotti, ma direttamente ai produttori di latte e cereali.

Secondo l'USC e i partiti PPD e PBD, la cifra non è realistica, ed è necessario rimanere allo stesso livello di aiuti elargiti negli ultimi anni. Gli agricoltori richiedono anche che l'importo venga scritto nero su bianco nella legge, una proposta a cui si oppone fermamente il PS.

La soppressione dei contributi all'esportazione riguarda circa il 7% della quantità totale di latte svizzero e l'11% dei cereali, ricorda il direttore dell'USC Jacques Bourgeois. È essenziale quindi che gli aiuti siano mantenuti al livello attuale, ha aggiunto il consigliere nazionale (PLR/FR).

Funzionamento contestato - Oltre gli importi, viene criticato anche il funzionamento del nuovo sistema. Le sovvenzioni - 4 centesimi per il litro di latte e 4 franchi al quintale per i cereali - verrebbero distribuite direttamente ai produttori, che poi verserebbero il denaro in un fondo destinato all'industria della trasformazione.

"Questa soluzione poggia su una base puramente privata fra i produttori e le interprofessioni di latte e cereali", spiega Bourgeois.

PLR e PBD chiedono dal canto loro al governo di garantire che ad approfittare delle sovvenzioni sia realmente l'industria della trasformazione per le esportazioni, e di riconoscere le difficoltà a non violare le regole della WTO.

Il PS parla addirittura di una "astuzia" e di un "inganno" che avrà difficoltà ad essere approvato a livello internazionale, poiché si tratta comunque di una sovvenzione indiretta dello Stato.

In maniera più generica, i socialisti e i Verdi liberali vedono il progetto come una soluzione transitoria. Secondo i primi, il rapporto previsto dopo quattro anni dovrà verificare se il testo abbia permesso di salvare posti di lavoro, oltre che fare il punto sugli effetti della nuova legge Swissness, che rafforza i criteri per definire la "svizzeritudine" di prodotti e servizi. I secondi chiedono invece di limitare a sette anni le sovvenzioni federali.

La WTO ha dato tempo fino al 2020 per mettersi in regola.
 
 

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