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ZURIGOUscita dal nucleare entro il 2029, il «Sì» è contenuto

21.10.16 - 07:01
Nel sondaggio Tamedia, a cui hanno partecipato quasi 20mila lettori, l'iniziativa dei Verdi per l'abbandono del nucleare raccoglie il 55% dei voti favorevoli
Foto d'archivio (Tipress)
Uscita dal nucleare entro il 2029, il «Sì» è contenuto
Nel sondaggio Tamedia, a cui hanno partecipato quasi 20mila lettori, l'iniziativa dei Verdi per l'abbandono del nucleare raccoglie il 55% dei voti favorevoli

ZURIGO - Sono stati quasi 20mila i partecipanti al sondaggio pubblicato nelle giornate di lunedì 17 e martedì 18 ottobre scorsi sui portali online d'informazione del gruppo Tamedia, riguardanti l'iniziativa popolare federale "Per un abbandono pianificato dell'energia nucleare (Iniziativa per l'abbandono del nucleare)" sul quale gli svizzeri si esprimeranno il prossimo 27 novembre.

Se si votasse in questi giorni l'iniziativa verrebbe accolta con il 55% dei voti favorevoli. I contrari si fermano al 43%, mentre il 2% dei partecipanti non ha dato alcuna indicazione.

È alta l'adesione tra gli elettori della sinistra all'iniziativa che chiede l'uscita dal nucleare entro il 2029. Tra la base dell'elettorato dei Verdi il "Sì" raggiunge il 97%, mentre tra i socialisti la quota di favorevoli è dell'88%, mentre tra i Verdi liberali dell'85%. Anche la maggioranza, seppur lieve, tra gli elettori popolari democratici e borghesi democratici è favorevole all'uscita dal nucleare entro il 2029.

Tra gli elettori dell'UDC e del PLR l'iniziativa viene accolta dal 24% rispettivamente dal 34% dei votanti.

Di regola la percentuale dei favorevoli alle iniziative popolari risulta alta inizialmente per poi affievolirsi con l'avvicinarsi alla data delle votazioni.

Per quanto riguarda la ripartizione geografica del voto, si registra una maggiore adesione all'iniziativa tra i romandi. In Svizzera francese, infatti, la percentuale di favorevoli raggiunge il 63%. I più freddini, invece, risultano i ticinesi: il "Sì", infatti, raggiunge appena il 51%. Tra gli svizzero tedeschi la percentuale aumenta fino a toccare il 55%.

E mentre i favorevoli motivano la loro adesione all'iniziativa citando le ragioni riguardanti la sicurezza e la irrisolta questione dello smaltimento delle scorie nucleari, tra i contrari prevale il timore del rischio di importazione di elettricità inquinante proveniente da centrali a carbone. Molti, inoltre, temono che in Svizzera sia messo a rischio l'approvvigionamento energetico.

I risultati sono stati elaborati da Fabio Wasserfallen e Lucas Leemann secondo criteri che hanno tenuto conto delle variabili demografiche, geografiche e politiche. In questo modo il controllo a campione effettuato permette di avvicinarsi il più possibile alle caratteristiche dell'elettorato. Il margine di errore è calcolato attorno all'1,1%.
Ulteriori informazioni sono reperibili in lingua tedesca, francese ed inglese sul sito tamedia.ch/umfragen.

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COMMENTI
 

vulpus 7 anni fa su tio
Ma quante teorie farlocche. Prima di votare bisogna spiegare esattamente ai cittadini quali saranno le conseguenze che dovremo subire al momento della rinuncia del nucleare. Non ci sono al momento alternative sostenibili per fornire l'energia di banda.Sì possiamo spegnere tutto , ma poi acquistiamo all'estero l'energia del nucleare per noi.È da irresponsabili. Già oggi la tanto semplice e decantata via dell'illuminazione a leed viene messa in dubbio su ulteriori inquinamenti che produce. Pensiamo alle esigenze di energia delle grosse industrie. Purtroppo come altre iniziative fantasiose , vendute ai cittadini come oro colato, ha portato a conseguenze negative.Pensiamoci bene prima di spegnere gli interruttori.

Lore62 7 anni fa su tio
La notizia che una nazione di 80 milioni di abitanti, la cui potentissima industria la rende la quarta potenza economica mondiale e che fino a venti anni fa era quasi priva di fonti rinnovabili, oggi riesca a coprire in certe giornate quasi tutta la sua domanda (già nel 2014) con energia “green”, ha dell’incredibile e, se il mondo non fosse ancora immerso nel mito, alimentato ad arte, che «senza combustibili fossili non ce la possiamo fare», sarebbe dovuta apparire con grande enfasi sulla stampa planetaria. Il carbone è una fonte che sta aiutando la Germania a completare la transizione verso le energie rinnovabili, ciononostante la transizione energetica dalle fonti fossili alle rinnovabili prosegue spedita, in Germania come in altri Paesi europei, questo nonostante nel 2014 sono stati fatti tagli importanti alle sovvenzioni per queste energie! La Danimarca lo scorso anno è riuscita a soddisfare per diverse ore il 140 per cento della domanda grazie al eolico. Il Regno Unito il 10 maggio scorso per circa 4 ore è stato completamente indipendente dalle centrali a carbone. Un risultato destinato a consolidarsi in vista dell’addio al carbone, fissato dall’autorità energetica per il 2025. Intanto noi continuiamo a perdere tempo prezioso!

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a Lore62
Tu fai il ragionamento su alcune ore/giorni di indipendenza da fonti non rinnovabili. Se è per questo anche in svizzera si possono garantire dei giorni con solo energia idroelettrica. Il problema è garantire la corrente durante tutto l'anno, e per questo si deve sviluppare una produzione elettrica di base che sostituisca quella nucleare. In genere le rinnovabili, a causa della loro incosatanza, non sono adatte. Si possono sviluppare delle sinergie tra loro per raggiungere questo effetto, ma ci vuole tempo, e 12 anni sono probabilmento insufficienti. Inoltre resta il fatto che personalmente trovo insensato smantellare una centrale che funziona ancora e che potrebbe ancora produrre molta energia. Hai detto che la germania sta utilizzando il carbone per aiutarsi a portare a termine la transizione. Io preferisco continuare ad utilizzare il nucleare finche le attuali centrali funzionano piuttosto che dover costruire delle centrali a carbone. E vero che in svizzera probabilmente si dovrebbe far capo a centrali a gas e non a carbone. E queste centrali permettono una buona efficienza soprattutto se costruite in centri urbani e si recupera il calore.

Lore62 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Non credere che la Germania non stia pensando come accumulare l'energia nei giorni in esubero, devi sapere che oggi quando hanno produzione in eccesso di elettricità la "regalano" a NOI creando scompiglio dei prezzi perché minore di quella nucleare, quindi stanno progettando grandi centri di accumulo di varie tipologie.... Tieni presente che OGNI ANNO la Germania nonostante il calo degli incentivi (sussidi) per nuovi impianti, aumenta la sua capacità produttiva (solo solare) di circa 2 GW , su una capacità installata ad oggi di 39 Gw !! Certo nel nostro caso visto che dormiamo sugli allori, sono d'accordo di sfruttare le centrali ancora "sicure" fino alla loro morte... ;-)

arcobaleno 7 anni fa su tio
Nessuna fregatura. Già oggi con il nucleare siamo totalmente dipendenti dall'estero, l'uranio mica lo estraiamo dal massiccio del Gottardo (anzi viene in parte da paesi problematici tipo Nigeria o Russia). In ogni caso una centrale nucleare l'abbiamo già sostituita senza grossi clamori, le altre due più vecchie le possiamo più che sostituire con i 40'000 progetti di rinnovabile fermi a Berna, per sostituire le ultime due abbiamo tempo fino al 2029. La dipendenza dall'estero purtroppo, volenti o nolenti, l'abbiamo adesso con una disattivazione caotica e non preventivata di Beznau e Leibstadt senza aver pianificato la sostituzione della corrente. Per essere meno dipendenti dall'estero bisogna uscire dal nucleare (costoso e pericoloso) e sfruttare il potenziale attuale delle rinnovabili. Nessuna importazione dalla Francia ne dalla Germania, e se per ipotesi non fossimo a sufficienza veloci nell'ampliamento delle alternative (dipende dalla politica federale) potremo sempre scegliere quale corrente importare (der resto le aziende elettriche svizzere producono già all'estero con il rinnovabile l'equivalente delle 3 centrali nucleari svizzere più vecchie).

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a arcobaleno
La Svizzera sarà sempre dipendente dall'estero, e non solo nell'energetico, non abbiamo materie prime, per questo ci siamo ingegnati e abbiamo un'industria di trasformazione avanzata (anche di alto valore aggiunto). Il cacao per il cioccolato non cresce in Svizzera, il metallo per gli orologi viene importato, le materie prime per l'industria chimica e farmaceutica sono pure importate, come pure grande parte dei prodotti nei nostri negozi. Quindi perché questo discorso di autarchia? Se la Svizzera fosse isolata saremmo lo stesso fregati, perché le industrie senza materie prime non potrebbero lavorare e l'energia richiesta sarebbe molto inferiore. Le aziende svizzere producono già all'estero con il rinnovabile, però quello che non sai è che questi investimenti sono possibili solo grazie ai sussidi degli altri stati+UE, e che senza questi, nessuno investirebbe in questo ambito perché non sarebbe economicamente sostenibile. Quindi non dimentichiamo che per avere solo risorse rinnovabili, la Svizzera dovrebbe pagare parecchio sotto forma di sovvenzioni che sono i nostri soldi.

Gus 7 anni fa su tio
Così dipenderemo ancora di più dall'estero. Bella fregata!

GroundZero 7 anni fa su tio
Risposta a Gus
Non è vero. :)

pontsort 7 anni fa su tio
Risposta a GroundZero
Secondo quali dati lo affermi?

GroundZero 7 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Se visiti la pagina dei promotori del "Si all'uscita pianificata dal nucleare" vedrai che, prima di uscire definitivamente dal nucleare, ci saranno già le alternative.

bontempone 7 anni fa su tio
Usciamo dal nucleare svizzero? Che scemenza, così l'energia mancante la importiamo dalle centrali nucleari francesi e da quelle a carbone in Germania. Perché quelle centrali, emettono solo profumo di rose fresche. Ma poi le iniziative e i ricorsi con cosa te li scrivono? Con punta e mazzotto? No signori, perché poi bisogna mettere le manine e quello non va bene, vi potreste rovinare lo smalto a base corno di cervo appena essicato sulle unghie. Facciamo piuttosto una legge democratica che toglie il diritto di deporre atti parlamentari e iniziative che vanno contro il benessere del Popolo svizzero. Non se ne può più di questi estremisti psicoverdi. Ma un ricorso a zio Putin lo avete mai fatto?

GroundZero 7 anni fa su tio
Risposta a bontempone
Quante scemenze sei riuscito a scrivere in 10 righe? O.o

limortaccituoi 7 anni fa su tio
Risposta a bontempone
Davvero impressionante la quantità di cretinate concentrate in questo pseudo comizio.
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