Nel sondaggio Tamedia, a cui hanno partecipato quasi 20mila lettori, l'iniziativa dei Verdi per l'abbandono del nucleare raccoglie il 55% dei voti favorevoli
ZURIGO - Sono stati quasi 20mila i partecipanti al sondaggio pubblicato nelle giornate di lunedì 17 e martedì 18 ottobre scorsi sui portali online d'informazione del gruppo Tamedia, riguardanti l'iniziativa popolare federale "Per un abbandono pianificato dell'energia nucleare (Iniziativa per l'abbandono del nucleare)" sul quale gli svizzeri si esprimeranno il prossimo 27 novembre.
Se si votasse in questi giorni l'iniziativa verrebbe accolta con il 55% dei voti favorevoli. I contrari si fermano al 43%, mentre il 2% dei partecipanti non ha dato alcuna indicazione.
È alta l'adesione tra gli elettori della sinistra all'iniziativa che chiede l'uscita dal nucleare entro il 2029. Tra la base dell'elettorato dei Verdi il "Sì" raggiunge il 97%, mentre tra i socialisti la quota di favorevoli è dell'88%, mentre tra i Verdi liberali dell'85%. Anche la maggioranza, seppur lieve, tra gli elettori popolari democratici e borghesi democratici è favorevole all'uscita dal nucleare entro il 2029.
Tra gli elettori dell'UDC e del PLR l'iniziativa viene accolta dal 24% rispettivamente dal 34% dei votanti.
Di regola la percentuale dei favorevoli alle iniziative popolari risulta alta inizialmente per poi affievolirsi con l'avvicinarsi alla data delle votazioni.
Per quanto riguarda la ripartizione geografica del voto, si registra una maggiore adesione all'iniziativa tra i romandi. In Svizzera francese, infatti, la percentuale di favorevoli raggiunge il 63%. I più freddini, invece, risultano i ticinesi: il "Sì", infatti, raggiunge appena il 51%. Tra gli svizzero tedeschi la percentuale aumenta fino a toccare il 55%.
E mentre i favorevoli motivano la loro adesione all'iniziativa citando le ragioni riguardanti la sicurezza e la irrisolta questione dello smaltimento delle scorie nucleari, tra i contrari prevale il timore del rischio di importazione di elettricità inquinante proveniente da centrali a carbone. Molti, inoltre, temono che in Svizzera sia messo a rischio l'approvvigionamento energetico.
I risultati sono stati elaborati da Fabio Wasserfallen e Lucas Leemann secondo criteri che hanno tenuto conto delle variabili demografiche, geografiche e politiche. In questo modo il controllo a campione effettuato permette di avvicinarsi il più possibile alle caratteristiche dell'elettorato. Il margine di errore è calcolato attorno all'1,1%.
Ulteriori informazioni sono reperibili in lingua tedesca, francese ed inglese sul sito tamedia.ch/umfragen.