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BERNAMalattie gravi, più sostegno alle famiglie che curano i figli a casa

19.10.16 - 10:39
L'esecutivo sostiene la proposta di aumentare gli importi dei supplementi per cure intensive
Malattie gravi, più sostegno alle famiglie che curano i figli a casa
L'esecutivo sostiene la proposta di aumentare gli importi dei supplementi per cure intensive

BERNA - Le famiglie che curano a domicilio figli affetti da una grave malattia o disabilità vanno meglio sostenute. È quanto ha affermato oggi il Consiglio federale esprimendosi su un progetto di legge della competente commissione parlamentare. Il progetto comporterebbe costi supplementari di 20 milioni per l'AI.

Secondo il governo, per sgravare efficacemente queste famiglie è necessario dotarle di maggiori risorse finanziarie. Assistere a domicilio un minore bisognoso di cure è infatti un compito gravoso, sia dal punto di vista personale che finanziario.

La situazione di numerose famiglie, si legge in un comunicato governativo, potrebbe essere notevolmente migliorata con una presa a carico occasionale oppure per più giorni consecutivi, ad esempio durante i fine settimana.

La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Nazionale, basandosi su un'iniziativa parlamentare di Rudolf Joder (UDC/BE), ha presentato un progetto di modifica della legge federale sull'assicurazione per l'invalidità (LAI). Il Consiglio federale condivide il principio secondo cui le famiglie necessitano di un migliore sostegno.

Nella maggioranza dei casi si tratta di figli che hanno diritto a un assegno per grandi invalidi nonché a un supplemento per cure intensive (SCI). L'esecutivo sostiene la proposta di aumentare gli importi di tale supplemento.

Per i casi che necessitano di 4 ore di cure al giorno, si passerebbe da un supplemento di 470 franchi mensili a 940, mentre per i casi più gravi, che hanno bisogno di 8 ore di cure, il supplemento aumenterebbe da 1'410 franchi a 2'350. Per l'AI questo significherebbe un aumento di spese di circa 20 milioni annui.

Respinge invece l'idea di rinunciare alla sua deduzione dall'importo del contributo per l'assistenza, poiché ciò equivarrebbe ad accordare un doppio indennizzo per le stesse prestazioni. È inoltre necessario coordinare il progetto con il Piano d'azione per il sostegno e lo sgravio delle persone che assistono i propri congiunti.

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