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BERNARafforzare l'attività diplomatica con l'Eritrea

15.09.16 - 11:30
L'obiettivo del Consiglio federale è di ridurre i flussi di migranti provenienti dal paese situato nel Corno d'Africa
Rafforzare l'attività diplomatica con l'Eritrea
L'obiettivo del Consiglio federale è di ridurre i flussi di migranti provenienti dal paese situato nel Corno d'Africa

BERNA - l Consiglio federale dovrà intensificare la sua attività diplomatica presso le autorità dell'Eritrea per cercare di ridurre, nella misura del possibile, i flussi dei migranti provenienti da questo Paese. Dopo il Nazionale, anche gli Stati hanno adottato oggi una mozione del consigliere nazionale Claude Béglé (PPD/VD).

L'atto parlamentare ha diversi obiettivi: ottenere un impegno maggiore da parte delle autorità eritree nell'ambito del rispetto dei diritti umani, concludere un accordo di riammissione e realizzare un programma di sviluppo economico del Paese africano.

Il consigliere federale Didier Burkhalter non si è opposto alla mozione, pur sottolineando che la situazione in Eritrea rimane difficile e le possibilità di cooperare con questo Paese sono attualmente limitate. L'attuazione dell'atto parlamentare dipende dai passi che il Paese africano è disposto a fare, passi attualmente insufficienti, ha precisato il ministro degli esteri.

La Svizzera in ogni caso è favorevole alla conclusione di un accordo di riammissione. Finora però l'Eritrea rifiuta sistematicamente ogni genere di collaborazione nei casi di ritorno forzato. Vi è inoltre il problema dell'assenza di garanzie in merito alla sicurezza per le persone che fanno ritorno al Paese.

La mozione Béglé era stata depositata pochi giorni dopo una missione di una delegazione di politici svizzeri in Eritrea che aveva fatto molto discutere. Oltre a Béglé, del gruppo facevano tra l'altro parte la consigliera di Stato argoviese Susanne Hochuli (Verdi) e i consiglieri nazionali Thomas Aeschi (UDC/ZG), Yvonne Feri (PS/AG) e Christian Wasserfallen (PLR/BE). Al loro ritorno avevano chiesto più relazioni tra Berna e Asmara per facilitare il rinvio in quel Paese, da cui proviene il maggior numero di rifugiati in Svizzera.

La loro iniziativa era stata criticata da politici e organizzazioni umanitarie, secondo cui la delegazione elvetica non aveva i mezzi per farsi un'immagine realistica della situazione dei diritti dell'uomo sul posto.

I richiedenti asilo eritrei sono un argomento ricorrente alle Camere federali. Già oltre cinque anni or sono i parlamentari avevano auspicato un accordo di riammissione che avrebbe dovuto consentire alla Svizzera di rispedire in patria coloro la cui domanda d'asilo era stata respinta.

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