Nel mirino dell'UDC l'accordo quadro con l'Ue in ambito giuridico che, secondo i democentristi, comprometterebbe la sovranità elvetica e rappresenterebbe un'adesione strisciante all'Unione
ZURIGO - Blocher torna di nuovo alla carica. E lo ha fatto oggi, con un annuncio a pagamento a tutta pagina su diversi quotidiani svizzeri (ticinesi compresi).
Nell'inserzione pubblicitaria Christoph Blocher, ex Consigliere federale e vice presidente dell'UDC nazionale, risponde alle domande di un'intervista dal titolo «La Svizzera dopo Brexit», a titolo di Presidente del Comitato «No alla strisciante adesione all'UE».
L'UDC, così facendo, apre a livello nazionale un dibattito che riguarda, ancora una volta, una delle prossime questioni legate alla relazione tra la Confederazione Elvetica e l'Unione Europea.
"L'accordo quadro" - La questione riguarda l'accordo quadro con l'UE, che prevede il recepimento del diritto Ue «senza voce in capitolo da parte della Svizzera». Nell'intervista, Blocher spiega che, in caso di divergenze di opinione tra la Svizzera e l'Ue, «deciderebbe inappellabilmente la Corte di giustizia dell'UE» e, per fare capire meglio di che si tratta, fa un esempio di attualità: «Cosicché, quando l'Ue decide per i Turchi l'esenzione dall'obbligo del visto per spostarsi in Europa, la Svizzera deve accordarsi».
«Se lo firmiamo, la politica svizzera è finita» - Da qualche giorno la macchina mediatica di Blocher sta mettendo al centro della discussione politica proprio questa questione. Come scrive il Tages Anzeiger nella sua versione online, venerdì scorso l'ex Consigliere federale sulla sua "Teleblocher", parlando della festa nazionale del 1° agosto, aveva sottolineato la portata per la Svizzera di questo accordo quadro, dichiarando che, «se lo firmiamo, la politica Svizzera è finita».
Maurer: «Sarebbe la fine dell'indipendenza della Svizzera» - Ma non è soltanto Blocher ad esprimersi contro quella che è definita dall'UDC «la strisciante adesione all'Unione Europea». Il Consigliere federale Ueli Maurer ha fatto visita ieri a sei comuni svizzeri, dove ha parlato «dell'ultima richiesta dell'Ue», che metterebbe in discussione la sovranità svizzera. «Sarebbe la fine dell'indipendenza della Svizzera», ha dichiarato il ministro delle finanze UDC. Blocher, nel suo discorso a Grindelwald, ha definito l'accordo «la fine di 725 anni di Confederazione».
A metà agosto la presentazione delle firme dell'iniziativa «Il diritto svizzero anziché giudici stranieri» - Venerdì prossimo, 5 agosto 2016, il Comitato «No alla strisciante adesione all'UE» terrà una conferenza stampa in cui presenterà il tema dell'accordo quadro con l'Ue. A metà agosto, infine, l'UDC vuole presentare alla stampa l'iniziativa «Il diritto svizzero anziché giudici stranieri (Iniziativa per l'autodeterminazione)». Il prossimo 10 settembre scade il termine della raccolta delle firme e l'UDC vuole informare circa il numero di firme raccolte.
La posta in gioco e il timore di mettere in discussione la libera circolazione delle persone - La stipulazione di un accordo quadro è una condizione di Bruxelles nell'ambito delle trattative per permettere il raggiungimento di un'intesa sui nuovi accordi bilaterali. L'accordo quadro prevede, sostanzialmente, l'adozione del nuovo diritto europeo in Svizzera. Le trattative, come osserva il Tages-Anziger, saranno condotte separatamente rispetto all'attuazione dell'iniziativa sull'immigrazione di massa votata dal popolo il 9 febbraio del 2014. Non si sa ancora, però, se l'Ue pretenderà dalla Svizzera di aderire all'accordo quadro tanto temuto dall'UDC, in cambio di concessioni alla Confederazione nell'ambito della libera circolazione delle persone. PLR, PPD e PS sono contrari a mettere in un solo dossier la libera circolazione delle persone e l'accordo quadro. Temono infatti che un dossier unico presentato in votazione popolare non avrebbe alcuna possibilità di passare in votazione federale. La paura di mettere in discussione la libera circolazione delle persone è troppo grande e quindi i tre partiti spingono affinché si riesca a salvarla con i bilaterali in vigore, per poi discutere in futuro di un loro ulteriore sviluppo.
«Puro populismo» - I rappresentanti degli altri partiti accusano l'UDC di volere semplicemente distrarre l'opinione pubblica sulla questione del mantenimento degli accordi bilaterali. Il consigliere nazionale zurighese del PS, Martin Naef, ha definito la nuova mossa dei democentristi «una gigantesca manovra di distrazione». Secondo lui, l'UDC sa che non riuscirebbe ad ottenere la maggioranza contro gli accordi bilaterali e quindi cercherebbe di mischiare le due questioni (accordi bilaterali e accordo quadro). Elisabeth Schneider-Schneiter, consigliera nazionale PPD di Basilea Campagna, ha invece parlato di un Blocher che non vuole collaborare per trovare una soluzione costruttiva alla limitazione dell'immigrazione: «E' puro populismo».