Preoccupato Schneider-Ammann: «Si dovranno ridiscutere bilaterali, sicurezza, libera circolazione e spazi aerei». Più positivi Calmy-Rey e Burkhalter: «Nel breve periodo cambierà poco»
BERNA - La decisione del Regno Unito di uscire dall'Unione europea (Ue) non semplificherà i rapporti fra Berna e Bruxelles. È l'opinione del presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann.
«I cittadini britannici hanno deciso di lasciare l'Ue e il Consiglio federale ne prende atto», ha detto Schneider-Ammann ai media a Berna. «Si tratta di una decisione democratica che il governo non commenta».
Tuttavia, questo «storico cambiamento» avrà conseguenze anche per la Svizzera. Le trattative con l'Ue sulla libera circolazione, per l'applicazione dell'iniziativa UDC sull'immigrazione di massa, devono continuare e "la Brexit non rende più facile il dialogo". "È difficile capire quali saranno gli effetti precisi ed è quindi inutile soffermarsi su speculazioni", ha più volte ribadito il presidente. Quel che è certo è che da "questa mattina a Bruxelles hanno molto da fare, non hanno certo tempo per gli svizzeri", ha poi scherzato.
Berna continua a voler trovare una soluzione negoziata con Bruxelles che soddisfi tutti le parti, anche se ora il consigliere federale non è più certo che i lavori possano essere terminati entro l'estate.
Alla domanda su un'eventuale alleanza fra Svizzera e Regno Unito nelle trattative con l'Ue, il presidente della Confederazione si è limitato a dire che è troppo presto per capire cosa accadrà.
I cambiamenti non riguarderanno solo i rapporti con l'Ue, ma anche quelli con Londra. "Diversi settori erano regolati dagli accordi bilaterali, ora bisognerà porre nuove basi con intese che spaziano dalla libera circolazione, alla sicurezza fino al traffico aereo", ha spiegato Schneider-Ammann. Ad ogni modo, la Svizzera vuole portare avanti gli ottimi rapporti con il Regno Unito. Un gruppo di lavoro interdipartimentale è già all'opera per affrontare queste tematiche, ma serviranno almeno due anni.
Sul breve termine per i cittadini e le imprese elvetiche cambierà molto poco. Tuttavia, è prevedibile che la Brexit avrà ripercussioni economiche, in particolare nel settore delle esportazioni. Il governo lavorerà puntando su pilastri come i libero mercato e la formazione continua per evitare la perdita di posti di lavoro. L'esecutivo non ha invece influenza diretta sul valore del franco, ma lavora a stretto contatto con la Banca nazionale svizzera (BNS), responsabile della valuta.
Dopo questo voto dei cittadini britannici "ci sono molti punti di domanda in Svizzera, nell'Unione europea e nello stesso Regno Unito", ha detto Schneider-Ammann. In seguito a insistenti domande sulla sua opinione personale, il presidente ha infine dichiarato che - quale ministro dell'economia - sicuramente preferisce una situazione chiara e regolamentata rispetto a una di incertezza.
Calmy-Rey: «Voto positivo per la Svizzera» - Il voto dei britannici sulla Brexit potrebbe rivelarsi positivo per la Svizzera. È quanto ritiene l'ex consigliera federale Micheline Calmy-Rey, secondo cui questa decisione potrebbe rafforzare la via mediana con l'Ue. A suo avviso, Berna non dovrebbe "correre a Bruxelles" per firmare accordi.
"L'uscita della Gran Bretagna scatenerà delle discussioni in seno all'Ue. Alcuni Stati chiederanno più indipendenza e maggiore controllo sulle politiche condotte" da Bruxelles, ha rilevato l'ex ministra degli esteri intervenendo alla radio romanda RTS. "Ciò spinge a compiere riforme istituzionali".
"Wait and see" (aspettiamo e vediamo), ha aggiunto la socialista, sottolineando che gli accordi sul tavolo sono fragili e sono palesemente lontani dal soddisfare le aspettative degli svizzeri.
Burkhalter: «Pochi cambiamenti nel breve termine» - Nell'immediato non vi saranno grandi cambiamenti nelle relazioni tra Svizzera e UE in seguito al Brexit. È l'opinione del ministro degli esteri elvetico Didier Burkhalter, secondo cui le sfide da affrontare restano le stesse.
Interrogato dall'ats ad Airolo, dove si trovava di passaggio, Burkhalter ha aggiunto: "si è sempre detto che bisognava attendere la decisione del popolo britannico prima di prevedere altre trattative con l'UE. Ora anche quest'ultima ha interesse ad agire in maniera da garantire il rispetto del diritto con la Svizzera".
Secondo il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), è importante - ora, più che prima del referendum in Gran Bretagna - sia per la Svizzera che per l'Unione europea procedere in maniera pragmatica.
Per quanto concerne le relazioni tra Svizzera e Regno Unito, il consigliere federale ritiene si debba restare "proattivi e costruttivi: nulla cambierà a breve termine". "Bisognerà comunque trovare delle soluzioni perché le relazioni avvenivano finora tramite l'UE", ha concluso.