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GRIGIONI Magro bottino per il consiglio federale al WEF

24.01.16 - 16:15
L'UE non farà concessioni sulle questioni bilaterali finché non si troverà una soluzione ai problemi con la Gran Bretagna
Magro bottino per il consiglio federale al WEF
L'UE non farà concessioni sulle questioni bilaterali finché non si troverà una soluzione ai problemi con la Gran Bretagna

DAVOS - Il Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR) è stato quest'anno per il Consiglio federale l'occasione per incontrare vari esponenti dell'Unione europea (UE) e ministri di paesi confinanti. Dai colloqui è emerso che l'UE non farà alla Svizzera concessioni sulle questioni bilaterali finché non si troverà una soluzione ai problemi con la Gran Bretagna.

Giovedì scorso, dall'incontro tra il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans e il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann è emerso che un accordo con Londra è prioritario. La Svizzera quindi resterà in attesa finché questa situazione non sarà chiarita. Secondo Bruxelles, un'intesa con Londra dovrebbe essere possibile quanto prima.

Il Consiglio federale vuole presentare al parlamento a inizio marzo il messaggio per l'attuazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa. Avrebbe preferito ancor prima accordarsi con l'UE sul meccanismo di una clausola di salvaguardia, con cui la Svizzera avrebbe potuto limitare la libera circolazione delle persone in determinate circostanze.

Se il referendum sulla cosiddetta Brexit si svolgerà effettivamente già quest'estate, un accordo su una clausola di salvaguardia potrebbe avvenire al più presto nella seconda metà dell'anno. Significa che il Consiglio federale deve presentare innanzitutto al parlamento una clausola di salvaguardia unilaterale. Se si troverà un'intesa più tardi, presenterà un messaggio supplementare con una clausola di comune accordo.

Schneider-Ammann, ma anche altri cinque consiglieri federali, hanno colto l'occasione per incontrare vari colleghi dei paesi confinanti e discutere della questione europea. Il presidente del Confederazione ha avuto un colloquio col primo ministro francese Manuel Valls, con Cecilia Malmström, commissaria europea al commercio, e col commissario europeo per la Ricerca, l'Innovazione e la Scienza, Carlos Moedas con il quale Berna vuole raggiungere una soluzione per far sì che la Svizzera continui a partecipare al programma di ricerca Horizon 2020.

Ieri Schneider-Ammann ha rinunciato a partecipare al tradizionale incontro di Davos dei ministri dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) per incontrare a Colmar il presidente francese per parlare dei rapporti bilaterali con Bruxelles. François Hollande ha assicurato che interverrà personalmente con l'UE per trovare una soluzione alle questioni bilaterali con la Svizzera, ma questo non significa che sia favorevole alla clausola di salvaguardia, ha spiegato Schneider-Ammann ai media. Parigi è particolarmente intransigente sulla libera circolazione delle persone.

"È importante ottenere il sostegno dei paesi confinanti", ha affermato a sua volta il consigliere federale Didier Burkhalter. A Davos il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha incontrato tra gli altri i colleghi Laurent Fabius (Francia) e Paolo Gentiloni (Italia) con i quali ha discusso anche in questo caso di rapporti bilaterali con l'UE. Burkhalter ha spiegato loro la decisione del Consiglio federale di introdurre unilateralmente una clausola di salvaguardia per i cittadini dell'Unione europea e dell'Associazione europea di libero scambio (AELS) "qualora non si riuscisse a concordare una soluzione con l'Ue entro fine febbraio 2016".

Al colloquio con Valls era presente anche la consigliera federale Doris Leuthard. La ministra ha avuto un incontro anche con il commissario europeo competente per l'energia Maroš Šefčovič: si è parlato tra l'altro dell'intesa sull'elettricità, che difficilmente andrà in porto presto, anche a causa della mancanza di un accordo quadro istituzionale con l'Ue. Temi legati alla sanità sono stati invece al centro degli incontri avuti dal capo del Dipartimento dell'interno Alain Berset.

Per Guy Parmelin Davos è stata l'occasione di partecipare per la prima volta in veste di ministro ad un incontro internazionale. Con il ministro della difesa austriaco Gerald Klug ha discusso in particolare di problemi legati all'afflusso di profughi. Ueli Maurer ha colto l'occasione per stringere nuovi contatti in veste di ministro delle finanze. Ha incontrato in particolare il collega italiano Pier Carlo Padoan e la direttrice del Fondo monetario internazionale (FMI) Christine Lagarde e in queste occasioni ha costatato che "negli ultimi anni è stato fatto un buon lavoro", ha affermato in un incontro con i media.

L'unica consigliera federale a non essere andata quest'anno a Davos è stata Simonetta Sommaruga, che avrà comunque l'occasione quanto prima di incontrare i suoi colleghi europei a Bruxelles, ha precisato il Dipartimento di giustizia e polizia.

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