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BERNAL'impegno di Parmelin: "Rinsaldare lo spirito confederale"

09.12.15 - 16:08
Il neo consigliere federale ha dichiarato di impegnarsi "nel cercare di rinsaldare lo spirito federale" e di tenere in considerazione anche il Ticino, "regione che si sente dimenticata da Berna"
L'impegno di Parmelin: "Rinsaldare lo spirito confederale"
Il neo consigliere federale ha dichiarato di impegnarsi "nel cercare di rinsaldare lo spirito federale" e di tenere in considerazione anche il Ticino, "regione che si sente dimenticata da Berna"

BERNA - Guy Parmelin ha parlato anche di Ticino e della necessità di tutelare le minoranze. Il nuovo consigliere federale, consapevole della mancanza di un rappresentante svizzero-italiano in Governo ormai da parecchi anni, si è detto molto impegnato nel "cercare di rinsaldare lo spirito confederale".

Il vodese, che l'ha spuntata sullo zughese Thomas Aeschi e il ticinese Norman Gobbi, ha spiegato che, da rappresentante del Consiglio federale, deve tenere in considerazione "tutte le regioni linguistiche della Svizzera, comprese quelle che si sentono deluse oggi e dimenticate da Berna, come il Ticino". Rispetterò la linea del Consiglio federale, facendo anche del mio meglio per rafforzare il legame confederale, specie col Ticino, i cui problemi sono stati in parte dimenticati sia dal Governo che dal Parlamento, ha affermato Parmelin nel corso della sua prima conferenza stampa da Consigliere federale. "Bisogna prendersi il tempo di andare sul posto per rendersi conto dei problemi che toccano il Ticino. E bisogna cercare di trovare delle soluzioni per fare in modo che Berna, per i ticinesi, sia un pò meno lontana". 

E mentre in Svizzera c'è chi ritiene che con tre esponenti romandi, il Governo si sia troppo spostato a "ovest", Parmelin ha raccontato di avere ricevuto attestati di stima da cittadini turgoviesi e sciaffusani per l'elezione di un rappresentante delle minoranze. Minoranza della Svizzera francese che è diventata più forte in Governo federale: "Ora per i romandi sarà più difficile lamentarsi di essere incompresi".

In merito al dipartimento che potrebbe essere chiamato a dirigere, Parmelin non ha fatto mistero di avere una predilezione per gli Interni, se non altro perché conosce bene alcuni dossier avendo lavorato in seno alla Commissione della sicurezza sociale del Nazionale.

Ad ogni modo, la ripartizione dei compiti sarà oggetto di una discussione - "senza tabù" - in seno al Collegio. Parmelin potrebbe anche riprendere il Dipartimento federale delle finanze lasciato libero da Eveline Widmer-Schlumpf. A detta del Consigliere federale eletto bisogna essere pronti a rilevare qualsiasi dipartimento.

Per quanto riguarda i rapporti con l'Unione europea e la recente decisione del Consiglio federale di controllare l'immigrazione ricorrendo ad una clausola di salvaguardia, anche contro la volontà di Bruxelles, Parmelin ha scelto la prudenza: prima di illustrare le sue idee in materia, dovrà farsi un'idea della posizione del Governo. "Come tutti gli altri ministri, potrò influenzare le decisioni del Collegio mediante la presentazione di corapporti", ha spiegato. Non è però il caso che il Consiglio federale interrompa i lavori nell'attesa che io mi insedi ufficialmente, ha aggiunto.

Circa la clausola di esclusione inserita negli statuti dell'UDC, criticata aspramente stamane da diverse formazioni politiche che la giudicano antidemocratica poiché limiterebbe il margine d'azione dei parlamentari, Parmelin ha dichiarato che diversi colleghi del suo partito - "seduti vicino a me stamane in aula" - auspicano che si apra una discussione su questo punto. Per il Vodese è difficile dire se la sua elezione sia stata favorita dall'esistenza o meno di questa clausola.

Circa i calcoli elettoralistici attributi ai democentristi, "spero di essere stato eletto per il mio profilo e non solo per dare una spinta al partito in Romandia", ha sottolineato.

Passando a un registro più personale, Parmelin ha sostenuto di aver incominciato a riflettere seriamente su una candidatura al Consiglio federale nel 2011, quando il partito ha presentato il Consigliere nazionale Jean-François Rime (FR) allo scopo di scalzare dal Governo Eveline Widmer-Shlumpf. Le audizioni sono state un momento molto istruttivo che mi ha spinto a ritentarci, ha dichiarato.

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