Simonetta Sommaruga non nasconde le difficoltà nel trovare un accordo con l'UE, nonostante la "buona volontà politica"
BERNA - Si è mostrata cauta Simonetta Sommaruga, venerdì pomeriggio, di fronte ai giornalisti che volevano sapere tutto sulla decisione del Consiglio federale di voler introdurre una clausola di salvaguardia per regolare l'immigrazione di coloro che rientrano nel campo d'applicazione dell'Accordo con l'Unione europea (UE) sulla libera circolazione delle persone.
Per raggiungere tale obiettivo, ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), il governo intende cercare una soluzione negoziata con Bruxelles.
Simonetta Sommaruga ha fatto sapere che con l'Unione europea non è stato fatto nessun passo avanti. Era chiaro sin dall'inizio che i colloqui non sarebbero stati facili. D'altronde gli sviluppi in Inghilterra non giocavano a favore della Svizzera, ma nonostante ciò c'era una buona volontà politica da parte dell'Unione europea. "Siamo giunti alla conclusione che esista una soluzione tecnica conforme alla libertà di movimento e alle norme costituzionali", ha sottolineato Simonetta Sommaruga.
Si cerca la soluzione amichevole - Per il Consiglio federale una soluzione amichevole sarebbe la migliore. Consiglio federale che, contemporaneamente, deve rispettare il termine di attuazione dell'iniziativa sull'immigrazione di massa e quindi deve essere pronta a una soluzione unilaterale.
Stando a quanto dichiarato da Sommaruga, la creazione di una clausola di salvaguardia non rappresenterebbe una violazione dell'accordo di libera circolazione. La violazione ci sarebbe qualora il Consiglio federale stabilisse dei contingenti. Inoltre Sommaruga ha spiegato che il Consiglio federale deve salvaguardare gli interessi economici generali e come reagirebbe l'Europa alla determinazione di contingenti non è ancora chiaro.
Sommaruga ha inoltre sottolineato che la clausola di salvaguardia non è soltanto una parte della risposta alla nuova norma costituzionale, "che non è la panacea di tutti i mali". Sommaruga si riferisce, per esempio, agli over 50 e alle donne. "E' un'illusione credere che la clausola di salvaguardia possa essere la risposta a tutte le domande e alle incognite", ha detto Sommaruga.
Darbellay: "Un passo nella buona direzione" - "Finalmente il Consiglio federale adotta la clausola di salvaguardia, è un passo nella buona direzione", ha dichiarato all'ats il presidente del Partito popolare democratico (PPD) Christophe Darbellay. Esprimendosi sulla decisione comunicata nel primo pomeriggio dalla ministra della giustizia Simonetta Sommaruga, Darbellay ha deplorato "che si siano persi due anni" a causa "di barriere ideologiche".
Secondo il presidente del PPD, la clausola di salvaguardia è un buon metodo per limitare l'immigrazione, come previsto dall'iniziativa dell'UDC votata dal popolo, rispettando nel contempo l'accordo di libera circolazione delle persone con l'Unione europea.
"Abbiamo perso due anni, peccato. Ci sono state troppo barriere ideologiche lontane dalla realtà (...) il governo ha annaspato e si è cullato nell'illusione che vi fosse una volontà di compromesso da parte di Bruxelles".
Certo, bisognerà vedere il progetto nel dettaglio, per quanto riguarda il limite oltre il quale dovrà essere attivata la clausola "è troppo presto per avanzare cifre. Ma abbiamo un potenziale di manodopera non sfruttata in Svizzera", ha aggiunto, riferendosi alle persone di più di 50 anni e alle donne qualificate.
Il Dipartimento di giustizia e polizia dovrà elaborare entro inizio marzo un progetto all'indirizzo del Parlamento che preveda una clausola unilaterale di salvaguardia. "Una soluzione pragmatica come questa, vicina alle richieste dell'economia, dovrebbe essere accolta favorevolmente" e incontrare il favore del campo borghese, ha affermato.
Ma tutto dipenderà dall'attitudine dell'UDC: gli ultimi segnali inviati da Christoph Blocher mostrano una certa volontà di apertura e di allentamento. Ma "temo che sia solo comunicazione. Dubito della reale volontà dell'UDC di essere costruttiva", ha concluso Darbellay.