Anche il Nazionale ha approvato due progetti governativi per il passaggio allo scambio automatico di informazioni in materia fiscale
BERNA - Il segreto bancario per i clienti esteri degli istituti finanziari elvetici dovrebbe avere le ore contate. Dopo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha oggi approvato, senza l'appoggio di alcuni deputati UDC, due progetti governativi per il passaggio allo scambio automatico di informazioni in materia fiscale. Rispetto alla Camera del popolo, ha invece avuto meno fortuna una proposta di amnistia fiscale in vista proprio dell'introduzione dello scambio automatico nel 2018.
I "senatori" hanno infatti bocciato - con 37 voti contro 7 - l'amnistia fiscale difesa in aula da Fabio Abate (PLR/TI), che in settembre era stata approvata a sorpresa dal Nazionale su proposta di Fabio Regazzi (PPD/TI). Il plenum ritiene infatti che la possibilità introdotta nel 2008 della denuncia spontanea non punibile sia già sufficiente. Prova ne è il numero di contribuenti, in crescita questi ultimi anni, che hanno legalizzato in questo modo la loro situazione.
L'introduzione dello scambio automatico di informazioni a livello internazionale non può in alcun caso giustificare una misura supplementare che andrebbe innanzitutto a beneficio dei contribuenti meno onesti, secondo la maggioranza degli Stati. Abate ha sottolineato invano che l'amnistia è necessaria a causa del rafforzamento delle sanzioni, del rallentamento economico e delle difficoltà della piazza finanziaria. A suo avviso, le casse cantonali e federali ne hanno bisogno.
Secondo la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, la discussione circa un'eventuale amnistia potrebbe essere ripresa quando si discuterà della fine del segreto bancario per i contribuenti svizzeri.
Numero AVS quale identificatore delle informazioni all'estero
Il Consiglio degli Stati ha inoltre apportato alcuni ritocchi alla versione accolta dal Nazionale. Rispetto alla Camera del popolo, quella dei cantoni ha in effetti sostenuto - con 36 voti contro 4 e 2 astenuti - una proposta della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze di utilizzare il numero AVS, e non un numero speciale, quale identificatore delle informazioni date all'estero.
A suo avviso questa soluzione sarebbe molto più semplice e facile da attuare senza ripercussioni sulla protezione dei dati, come invece sostenuto dal Nazionale e dal Consiglio federale.
Contro il parere della sua commissione preparatoria, i "senatori" hanno invece seguito la Camera del popolo per quanto riguarda la sanzione cui incorrono le banche che violano i loro obblighi di diligenza per negligenza. Con 22 voti contro 19, hanno infatti sostenuto la proposta di Filippo Lombardi (PPD/TI) di sopprimere la multa fino a 100'000 se l'autore ha agito per negligenza. Si tratta di una penalizzazione abusiva dei dipendenti, ha sostenuto con successo il consigliere agli Stati ticinese.
Scambio automatico effettivo dal 2018
Nelle intenzioni del Consiglio federale, lo scambio automatico basato su standard uguali per tutti quegli Stati che intendono aderire a queste disposizioni dovrebbe diventare effettivo per la Svizzera nel 2018.
Berna intende negoziare con l'Ue lo scambio automatico, come anche con gli Stati Uniti. Altri accordi verranno discussi bilateralmente, in primis con i Paesi importanti economicamente e politicamente per la Confederazione. La Svizzera tenterà anche di legare gli accordi alla possibilità di ottenere un accesso agevolato al mercato finanziario locale.
Il plenum ha anche confermato quasi in toto le raccomandazioni della sua commissione preparatoria cui sono stati sottoposti due oggetti: la Convenzione del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sulla reciproca assistenza amministrativa in materia fiscale con le relative modifiche alle pertinenti norme in vigore in Svizzera, e la Legge federale sullo scambio automatico internazionale di informazioni a fini fiscali (LSAI).
L'elaborazione di quest'ultima norma - che contiene disposizioni concernenti l'organizzazione, la procedura, i rimedi giuridici e le disposizioni penali applicabili - si è resa necessaria per attuare l'Accordo multilaterale tra autorità competenti sullo scambio automatico di informazioni relative a conti finanziari (MCCA).
Lo stesso MCCA si basa sulla Convenzione OCSE: quest'ultima disciplina l'assistenza amministrativa internazionale in materia fiscale e prevede tre forme di scambio di informazioni: su richiesta - già applicato da Berna dal 2009 - spontaneo e automatico.
Il dossier ritorna ora al Nazionale per appianare alcune divergenze.