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BERNAI due esponenti UDC sono stati condannati

30.04.15 - 16:30
L'inserzione pubblicitaria contro i kosovari è costata a Martin Baltisser e a Silvia Bär una pena pecuniaria con la condizionale
I due esponenti UDC sono stati condannati
L'inserzione pubblicitaria contro i kosovari è costata a Martin Baltisser e a Silvia Bär una pena pecuniaria con la condizionale

BERNA - Il segretario generale dell'UDC Martin Baltisser e la sua supplente Silvia Bär sono stati riconosciuti oggi colpevoli di discriminazione razziale dal Tribunale regionale di Berna. I due sono stati condannati ad una pena pecuniaria con la condizionale, come chiesto dal ministero pubblico, per l'inserzione pubblicitaria dell'UDC intitolata "Kosovaren schlitzen Schweizer auf!", (nella versione italiana: "Dei kosovari pugnalano uno svizzero", mentre in tedesco non è chiaro se si tratti di uno svizzero o degli svizzeri in generale).

Baltisser e Bär sono stati condannati a due diverse pene pecuniarie con la condizionale basate sul loro reddito e sulla differente situazione personale: per Bär la sanzione ammonta a 23'400 franchi e per Baltisser a 17'400. Insieme devono anche far fronte ai costi procedurali di 7330 franchi. È pure previsto un risarcimento di 13'500 franchi per due cittadini kosovari che si erano rivolti alla giustizia.

L'inserzione pubblicata nel 2011, due mesi prima delle elezioni federali, faceva riferimento a un fatto di sangue avvenuto a Interlaken (BE) il 15 agosto 2011: dopo un diverbio in un ristorante, un kosovaro aveva accoltellato alla gola uno svizzero, già candidato democentrista al Gran Consiglio bernese, che aveva rischiato di morire dissanguato.

Per il tribunale i due dell'UDC non potevano ignorare che la pubblicazione di questa inserzione avrebbe potuto creare un clima ostile verso i kosovari. Durante l'udienza, gli imputati hanno respinto le accuse.

Baltisser ha affermato di non aver mai espresso o anche avuto pensieri razzisti. Secondo la sua collega di partito, l'UDC non aveva intenzione di discriminare qualcuno ma ha voluto denunciare atti criminali. Bär ha ripetuto che il partito non voleva considerare tutti i kosovari allo stesso modo ma solamente evocare l'incidente di Interlaken.

Ritenendo invece che tale affermazione violasse l'articolo 261bis del Codice penale riguardante la discriminazione razziale, due cittadini kosovari si erano rivolti alla giustizia. Le autorità d'inchiesta hanno archiviato due volte la procedura prima di essere richiamate all'ordine dal tribunale d'appello. A dicembre dell'anno scorso il Ministero pubblico ha deciso di rinviare i due responsabili dell'UDC davanti alla giustizia poiché con quella frase tutti i kosovari indistintamente sono assimilati a dei criminali violenti.

L'atto d'accusa sottolinea che l'inserzione è restata fino al termine del 2013 sul sito internet dell'UDC, così come su quello della sua iniziativa contro l'immigrazione di massa accettata dal popolo svizzero il 9 febbraio 2014.

È per questo che l'avvocato dei due kosovari ha anche inoltrato ricorso al Tribunale federale (TF) ritenendo che il risultato della votazione, accolta dal 50,3% degli elettori, è stato falsato da questa inserzione. Lo specialista zurighese di diritto penale chiede quindi una nuova votazione. Il TF non si è ancora pronunciato su questo punto.

La replica UDC - L'UDC, in una presa di posizione, ha espresso preoccupazione per questa decisione. In questo modo in Svizzera non si ha più il diritto di dire e scrivere la realtà dei fatti, si legge nella nota. Secondo il partito questa sentenza rappresenta una grave violazione della libertà d'opinione e d'espressione ed è stata presa a fini politici. L'UDC valuterà se inoltrare ricorso.

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