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SVIZZERA / GERMANIAConflitto fiscale, UBS trova un accordo da 300 milioni

29.07.14 - 07:18
Il colosso bancario ha trovato un'intesa con la procura di Bochum. Nel frattempo l'utile vola a 792 milioni
Foto Keystone Steffen Schmidt
Conflitto fiscale, UBS trova un accordo da 300 milioni
Il colosso bancario ha trovato un'intesa con la procura di Bochum. Nel frattempo l'utile vola a 792 milioni

ZURIGO - UBS ha registrato nel secondo trimestre un utile di 792 milioni di franchi, in progressione del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli analisti consultati dall'agenzia finanziaria AWP prevedevano, in media, 715 milioni di franchi.

 

L'utile ante imposte ha raggiunto 1,22 miliardi di franchi, a fronte dei 1,02 miliardi di un anno prima (+19,4%). I ricavi operativi sono calati del 3,3% a 7,15 miliardi, ma anche in questo le cifre sono superiori alle attese degli esperti, che avevano calcolato profitti ante imposte per 1,05 miliardi e ricavi d'esercizio per 6,95 miliardi.

 

UBS ha annunciato oggi di aver raggiunto un accordo con la procura di Bochum, in Germania, che indagava su una vicenda di evasione fiscale da parte di cittadini tedeschi, venuta alla luce nel 2012 dopo l'acquisto di un CD contenente dati bancari confidenziali da parte del Land del Nordreno-Vestfalia. Per metter fine alla disputa fiscale la banca verserà 300 milioni di euro (364 milioni di franchi).

 

Secondo l'istituto oltre il 95% della clientela tedesca ha nel frattempo dimostrato di adempiere ai requisiti di conformità fiscale, oppure ha completato l'apposito programma volontario per pervenire alla conformità (Voluntary Compliance Program). L'obiettivo è di raggiungere una quota del 100% entro la fine dell'anno.

 

In Germania sono comunque in corso altri procedimenti, così come in Belgio e soprattutto in Francia, dove la banca è stata chiamata a versare entro settembre una cauzione di 1,1 miliardi. Per risolvere i contenziosi UBS ha costituito nel trimestre in rassegna accantonamenti per 254 milioni, di cui 120 per la sola vicenda che riguarda la procura di Bochum.

 

Tali oneri hanno spinto al ribasso gli utili della divisione di gestione patrimoniale, calati nel trimestre in rassegna del 43% a 355 milioni, una performance nettamente al di sotto delle attese. L'unità ha registrato afflussi di denaro per 10,7 miliardi, a fronte dei 10,9 miliardi dei tre mesi precedenti. La crescita si è rivelata robusta nella regione Asia-Pacifico, ma ha accusato una flessione in Svizzera e nei paesi emergenti.

 

Il segmento della gestione patrimoniale negli Stati Uniti, contabilizzata separatamente, registra un deflusso di 2,5 miliardi di franchi, dopo un afflusso di 2,1 miliardi nel primo trimestre dell'anno. Il calo, secondo la banca, si deve al ritiro di capitali per il pagamento stagionale delle imposte sul reddito. La divisione ha messo a segno un utile ante imposte di 211 milioni (-13%). L'investment banking dal canto suo ha evidenziato profitti ante imposte di 579 milioni di franchi (+36% sul trimestre precedente).

 

UBS ha inoltre realizzato progressi in materia di fondi propri. Alla fine di giugno il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 (CET1) ad applicazione integrale secondo Basilea III ha raggiunto il 13,5%, contro l'11,2% di un anno prima.

 

Citato nella nota, il direttore generale del numero uno bancario elvetico, Sergio Ermotti, esprime soddisfazione: "Abbiamo registrato solidi risultati in un contesto di mercato che si è dimostrato impegnativo, sia per i nostri clienti che per l'intero settore".

 

Ats

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