L'obiettivo per il fatturato 2014, fissato tre anni or sono a 8 miliardi e nel frattempo già ridotto a 6,9 miliardi, non sarà raggiunto, ha spiegato Kirk. Pure fuori portata è il traguardo relativo al margine operativo al 19,5% (rivisto dal 20%).Per gli anni seguenti il manager si aspetta comunque tuttora una crescita organica annua compresa fra il 6 e il 9%.
Kirk ha anche annunciato l'intenzione di espandere l'attività in Svizzera, dove SGS è relativamente poco nota, considerando che il gruppo dà lavoro a livello mondiale a 80'000 persone. Questo secondo il CEO si spiega con il fatto che il fatturato nella Confederazione è di solo circa 20 milioni di franchi. In tutti i casi la società rimarrà anche in futuro fortemente diversificata a livello geografico. Essere percepita come azienda elvetica è comunque un vantaggio: "è un'eccellente carta da visita".
Il lavoro, in mondo sempre più regolamentato non mancherà: Kirk ha citato nuovi standard relativi a cibo, vestiti, auto, elettrodomestici. "Molti costruttori esternalizzano i controlli, in modo da potersi concentrare sulla produzione: noi ne approfittiamo". Un interessante potenziale è costituito dalle verifiche nelle catene dei prodotti: a questo proposito il manager ha fatto l'esempio dello scandalo della carne di cavallo nei prodotti pronti al consumo.
Riguardo alle acquisizioni SGS conferma la sua strategia dei piccoli passi. E agli azionisti Kirk annuncia il versamento, nei prossimi tre anni, di dividendi perlomeno al livello dei 65 franchi pagati per l'ultimo esercizio.