I gruppi denunciano l'assenza di base legale e i metodi di calcolo utilizzati dalla Confederazione per prelevare il balzello
BERNA - Otto società petrolifere hanno inoltrato ricorso presso la direzione generale delle dogane contro l'aumento della tassa sul CO2, entrato in vigore il primo gennaio. Denunciano l'assenza di base legale e i metodi di calcolo utilizzati dalla Confederazione per prelevare il balzello.
L'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) calcola le emissioni di CO2 sulla base del consumo finale di energia, che per quanto concerne la nafta risulta "nettamente più elevato delle vendite sul mercato", scrive l'Unione petrolifera (UP) in un comunicato odierno. La Confederazione non ha mai chiarito le ragioni alla base di questa differenza, deplora l'UP.
Per l'UFAM, l'aumento della tassa è giustificato dal fatto che nel 2012 la Svizzera non ha raggiunto l'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2. L'imposta sui combustibili è quindi stata aumentata da 36 a 60 franchi per tonnellata.
Ats