Nel rapporto, di un centinaio di pagine, le due commissioni biasimano gli errori commessi nella ripartizione delle competenze tra i vari organi di sorveglianza implicati in questa vicenda. Senza soffermarsi troppo sugli aspetti che hanno spinto Hildebrand a dimettersi il 9 gennaio 2012 per operazioni su valute imputate alla moglie, i commissari giungono alla conclusione che "la competenza di verificare le transazioni bancarie del presidente della BNS spettavano chiaramente alla stessa Banca nazionale, e più precisamente al Consiglio di Banca".
Informata a dicembre 2011 dal neo rieletto consigliere nazionale Christoph Blocher (UDC/ZH) dei sospetti concernenti le dubbiose transazioni di Hildebrand, Micheline Calmy-Rey, presidente della Confederazione nel 2011, ha voluto fare chiarezza sull'episodio attraverso una delegazione governativa e rappresentanti dell'amministrazione.
Per fare luce sulla vicenda, l'ex consigliera federale ha ascoltato Hildebrand, senza riferirne al Consiglio di Banca. Avrebbe invece dovuto, secondo le commissioni, informare "immediatamente e personalmente il presidente" di tale organismo.
Non esente da critiche è inoltre la decisione di affidare le verifiche sui conti bancari di Hildebrand al direttore e al vice direttore del Controllo federale delle finanze. Le commissioni della gestione constatano che le misure varate dalla presidente della Confederazione del 2011 e dalla delegazione ad hoc del Consiglio federale "non poggiavano su alcuna base legale".