Lo rivelano gli ultimi dati provvisori sulla parità del potere d'acquisto. La vicina Italia, invece, è sotto la media europea
NEUCHÂTEL - Pane, latte, carne, corrente elettrica, vestiti, sigarette e spese per il tempo libero: ci sono costi che più o meno tutte le famiglie si trovano ad affrontare e che rientrano in quello che comunemente si definisce “paniere”, un insieme di prodotti di base il cui prezzo dà un’idea del costo della vita in un determinato Paese.
I panieri dei diversi Paesi europei vengono regolarmente confrontati dall’istituto di statistica dell’Unione Europea, Eurostat, e anche l’Ufficio federale di statistica, Ust, fa lo stesso per la Svizzera. Che il nostro Paese costi tendenzialmente di più rispetto a quelli confinanti non è una sorpresa, ma tale studio permette di capire quanto.
Gli ultimi dati provvisori relativi al 2018 rivelano che, per acquistare i prodotti di base, laddove un europeo medio spende 1 euro (1,09 franchi) uno svizzero spende 1,68 franchi, ovvero circa il 54% in più. I Paesi confinanti rimangono invece generalmente vicini alla media, con la Germania a 1,07 euro (+7% rispetto alla media), la Francia a 1,09 (+9%), l’Austria a 1,11 (+11%) e l’Italia, poco sotto la media, a 0,98 euro (-2%).
Nemmeno nei carissimi Paesi scandinavi paniere-tipo è così caro. In Islanda si ferma a circa 1,44 euro (+44%) e in Norvegia a 1,41 (+41%). In Svezia è a circa 1,22 (+22%).
A pesare particolarmente, nel confronto internazionale, sono i costi per le cure stazionarie (dove in Europa si spende 1 euro in Svizzera se ne spendono circa 3,06: +206%), la carne (1 euro contro circa 2,40), i costi per l’istruzione (1 euro contro circa 2,31) e i costi per la salute (1 euro contro 2,18 circa).