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SVIZZERAUber minaccia di abbandonare la Svizzera

08.12.19 - 10:00
Essere datore di lavoro significa pagare i contributi sociali a tutti gli autisti. Una situazione che non piace alla rappresentante della sharing economy
Keystone - foto d'archivio
Uber minaccia di abbandonare la Svizzera
Essere datore di lavoro significa pagare i contributi sociali a tutti gli autisti. Una situazione che non piace alla rappresentante della sharing economy

BERNA - Uber "minaccia" il ritiro delle sue attività dalla Svizzera se l'azienda dovesse essere definita come il datore di lavoro degli autisti che utilizzano la piattaforma. Secondo il direttore generale di Uber Svizzera, Steve Salom, si tratta di una linea rossa che la Confederazione non deve oltrepassare.

La multinazionale statunitense, che offre servizi di trasporto attraverso un'applicazione mobile, si trova confrontata a una spinosa questione: da tempo autorità e sindacati fanno pressioni per fare in modo che Uber venga considerata come un'impresa di trasporti, i cui conducenti devono essere trattati come dei veri e propri dipendenti e non come partner.

In un'intervista pubblicata oggi sulla NZZ am Sonntag, Salom ribadisce che nel caso in cui le autorità giudiziarie imponessero a Uber lo status di datore di lavoro, «non ci sarebbero alternative, non potremo più operare qui». Il numero uno della filiale elvetica della nota app ha aggiunto che non verranno mai assunti autisti, poiché ritiene che Uber sia e rimanga una piattaforma. «Questo è il nostro DNA e ciò che ci distingue», sottolinea. Attualmente Uber è presenta a Zurigo, Basilea, Losanna e Ginevra, sebbene il cantone di quest'ultima abbia deciso lo scorso novembre di vietare all'azienda di continuare la sua attività alle condizioni attuali. La piattaforma ha già deciso di fare ricorso.

Secondo il consigliere agli Stati Ruedi Noser (PLR/ZH), citato dal domenicale, il problema risiede nel diritto del lavoro elvetico, che non regolamenta le aziende-piattaforma come Uber. «Se si paga uno stipendio in Svizzera o si è datori di lavoro oppure indipendenti. Non vi è nulla nel mezzo», sostiene Noser, che accusa la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) di mancanza di visione. «Non vuole che la Svizzera sia produttiva», sostiene.

La creazione di un terzo statuto, a metà strada tra i salariati e gli indipendenti, è però stato ostacolato fortemente da Unia: il sindacato ritiene che esso potrebbe rimettere in questione la copertura sociale degli impiegati e introdurrebbe un'estrema insicurezza giuridica.

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COMMENTI
 

Shion 4 anni fa su tio
Svizzera retrograda.

Orso 4 anni fa su tio
Ogni volta che c’è Qualcosa di innovativo, la svizzera si chiude a riccio. Uber in ticino è inesistente ma nelle grandi città è una realtà, comodo e buon mercato. Certo che in svizzera, dove i taxy costano il doppio della media europea.... bloccare uber vuol dire fare protezionismo. Cosi i cari ticinesi che lottano contro l’ue e frontalieri ( e poi sono sempre in ferie in italia e fanno gli acquisti mandando i crisi il commercio del loro amato ticino), saranno contenti. Ma tranquilli.... queste cose come uber non ci arrivano in questa valle di lacrime:)

anndo76 4 anni fa su tio
mandiamo lo sceriffo della leventina a "indagare"...il "saggio" sa' risolvere !!

Tato50 4 anni fa su tio
Qualche violentata in meno !!

demon631 4 anni fa su tio
Ditte USA, via dalla Svizzera,, finché Donald ?? Duck é presidente

miba 4 anni fa su tio
Sveglia gente! Se una persona ha lo statuto di indipendente i contributi se li paga lui. Il problema è un altro e cioè che con i cavilli giuridici vogliono (e quasi sempre ci riescono...) togliere la concorrenza dal mercato. I bus (Malpensa, Flixbus ecc) non vi dicono niente? :)

sedelin 4 anni fa su tio
che se ne vada, non può che farci grande piacere ;-)
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