Venerdì, quelli della Svizzera tedesca hanno registrato un afflusso di clientela più che doppio rispetto a un venerdì normale
BERNA - I centri commerciali svizzeri, che da diversi anni si trovano ad affrontare un calo del fatturato, hanno registrato un aumento dell'affluenza della clientela in occasione del Black Friday della scorsa settimana: +115%, rispetto a un normale venerdì, nella Svizzera tedesca e +33% in Romandia. La Svizzera italiana non è stata presa in considerazione.
Le cifre sono stati fornite dall'ASE, società di analisi che installa sensori all'ingresso dei negozi per monitorarne la frequentazione. I dati confermano la tendenza secondo cui il "Venerdì nero" ha maggiore risonanza nelle regioni tedescofone, per ragioni storiche, ma anche per influenza della vicina Germania, dove l'evento è radicato da più tempo rispetto alla Francia.
Gli sconti di fine novembre in Romandia sono stati reclamizzati con numerose manifestazioni, che hanno però avuto un impatto limitato sulle abitudini dei consumatori e sulle vendite, secondo Jérôme Amoudruz, fondatore della piattaforma BlackFriday.ch. Ancora è troppo presto per una valutazione globale, ma sicuramente "sono stati spesi più soldi rispetto al 2018".
Il commerciante di prodotti elettronici e libri Fnac, secondo il suo direttore generale per la Svizzera Cédric Stassi, ha registrato un aumento della clientela nei negozi del 25% e una crescita del fatturato del 30%, mentre le vendite online sono raddoppiate rispetto allo scorso anno. Tendenza al rialzo anche per Manor, con cifre in progressione di poco meno del 10%.
La vicinanza del Black Friday con le feste natalizie costituisce un accresciuto rischio di cannibalizzazione, ma presenta tuttavia vantaggi per la vendita al dettaglio. Questo evento, secondo Stassi, alleggerisce la settimana che precede Natale, molto difficile da gestire in termini di flussi di clienti e di consegna dei prodotti.