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SVIZZERARaiffeisen, nuove strutture per voltare pagina

16.11.19 - 21:14
Le singole banche potranno fare sentire maggiormente la loro voce presso la sede centrale. Ogni banca disporrà di un voto nelle future assemblee generali
Keystone (archivio)
Ognuna delle 229 banche Raiffeisen disporrà di un voto nelle future assemblee generali.
Ognuna delle 229 banche Raiffeisen disporrà di un voto nelle future assemblee generali.
Raiffeisen, nuove strutture per voltare pagina
Le singole banche potranno fare sentire maggiormente la loro voce presso la sede centrale. Ogni banca disporrà di un voto nelle future assemblee generali

ZURIGO - Il Gruppo Raiffeisen si è dato oggi nuove strutture, che dovrebbero permettere al terzo istituto di credito elvetico di voltare definitivamente pagina dopo l'era del Ceo Pierin Vincenz. Le singole banche potranno fare sentire maggiormente la loro voce presso la sede centrale, hanno deciso i delegati riuniti in assemblea generale straordinaria a Zurigo, stabilendo pure che sulla remunerazione dei dirigenti si svolgerà una votazione consultiva.

La riforma è stata avviata un anno fa. «Con le decisioni di oggi il Gruppo Raiffeisen apre un nuovo capitolo della sua storia», ha dichiarato in una conferenza stampa dopo l'assemblea Guy Lachappelle, presidente del consiglio di amministrazione (cda) di Raiffeisen Svizzera.

Le nuove strutture di Raiffeisen sono la conseguenza dell'epoca dell'ex direttore generale Vincenz. L'assemblea dei delegati ha voluto evitare che Raiffeisen Svizzera possa detenere all'interno della società cooperativa il potere che aveva all'epoca del Ceo grigionese.

Ognuna delle 229 banche Raiffeisen disporrà di un voto nelle future assemblee generali. Oggi, le singole regioni inviano i loro delegati secondo una chiave di distribuzione matematica.

Inoltre vi sarà «uno scambio di opinioni istituzionalizzato» tra organi di Raiffeisen Svizzera e comitati delle Banche Raiffeisen. I delegati hanno iscritto questo principio nello statuto dell'istituto di credito.

«Sono fiero che nel processo di riforma abbiamo riconsiderato le nostre radici riportando in primo piano i nostri valori e la nostra cultura grazie alla collaborazione delle Banche Raiffeisen e di Raiffeisen Svizzera», ha affermato Kurt Sidler, presidente dell'organo di coordinamento delle Federazioni regionali e rappresentante delle 229 banche locali.

«Con il processo di riforma Raiffeisen ha rafforzato la fiducia all'interno del Gruppo e tutti appoggiano i risultati. Contemporaneamente sono stati eliminati gli oneri dell'eredità del passato. La strada è libera per guardare avanti», ha detto Lachappelle.

I delegati hanno anche deciso che il limite massimo di remunerazione per il cda e per la direzione di Raiffeisen Svizzera per l'esercizio successivo in futuro saranno sottoposti all'assemblea generale in via consultiva.

L'assemblea ha pure eletto a grande maggioranza Anne Bobillier quale nuovo membro del cda. La sua cooptazione incrementa le competenze specialistiche del consiglio di amministrazione, in particolare nei settori strategia Business e IT nonché nell'ottimizzazione dei processi aziendali, secondo i dirigenti della banca.

Le decisioni prese durante l'assemblea straordinaria sono i risultati del progetto denominato Riforma 21, lanciato nel novembre del 2018. In questo anno Raiffeisen ha operato in coordinazione con l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), ha spiegato Lachappelle. Tuttavia, il consiglio della FINMA di trasformare Raiffeisen Svizzera in società anonima è stato respinto. «Ci atteniamo al modello cooperativo», ha detto il presidente.

Il processo di riforma non è ancora completato. Rimane aperta la questione dell'autonomia delle sei filiali di Raiffeisen Svizzera. Le prime decisioni preliminari saranno presentate alle banche il prossimo anno, ha affermato Lachappelle.

Ancora una volta, il discarico per l'esercizio 2017 non è stato posto all'ordine del giorno. Prima di sottoporlo all'assemblea generale, Raiffeisen vuole essere informata di tutti i fatti, ha precisato il presidente del cda. In particolare il procedimento penale contro Vincenz, che ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Ceo nel 2015, non è ancora concluso.

La procura di Zurigo ha aperto un'indagine per amministrazione infedele. Nel periodo in cui Vincenz dirigeva la banca, il gruppo aveva conosciuto una notevole espansione e aveva effettuato numerose acquisizioni. Durante queste ultime Vincenz si sarebbe arricchito personalmente.

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