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BERNA«I tassi negativi restano imprescindibili»

31.10.19 - 17:42
Ne è convinto il presidente della Banca nazionale svizzera Thomas Jordan, il quale si è però detto consapevole degli "effetti collaterali"
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«I tassi negativi restano imprescindibili»
Ne è convinto il presidente della Banca nazionale svizzera Thomas Jordan, il quale si è però detto consapevole degli "effetti collaterali"

BERNA - I tassi negativi restano indispensabili per ragioni di politica monetaria: lo ha affermato il presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) Thomas Jordan, il quale si è però detto consapevole degli «effetti collaterali».

La BNS esamina l'utilità ed eventuali costi di tale misura «in maniera particolarmente approfondita», ha rassicurato davanti a rappresentanti di casse pensioni e organizzazioni dei lavoratori riuniti in congresso a Berna. «Manteniamo i tassi negativi solo fintanto che i vantaggi superano gli oneri». La Banca nazionale è anche conscia di quanto critica sia la situazione per gli istituti di previdenza, si legge in un comunicato dell'associazione PK-Netz.

I tassi negativi sono «eccezionali» e dovrebbero essere «di natura temporanea», ha aggiunto Jordan. L'ultima valutazione della situazione in settembre ha dimostrato che «i tassi negativi e la disponibilità ad intervenire, se necessario, sui mercati delle divise restano imprescindibili per far fronte alla pressione sul franco e stabilizzare così l'evoluzione dei prezzi e sostenere l'attività economica».

Alla fin fine una revoca immediata dei tassi negativi non sarebbe nemmeno nell'interesse delle casse pensioni, si è detto convinto il presidente della BNS. Se in assenza dei tassi negativi il franco si apprezzasse ciò «frenerebbe fortemente» l'economia elvetica. In uno scenario simile i tassi a lungo termine praticamente non salirebbero e i corsi azionari finirebbero verosimilmente sotto pressione.

Jordan ha poi indicato di non ritenere una buona idea il versamento, come «compensazione», dei ricavi derivanti dai tassi negativi agli istituti di previdenza: qualsiasi connessione tra politica monetaria e politica sociale comporta infatti il rischio di conflitti di obiettivo con «i veri compiti» della BNS. «Perché la Banca nazionale possa adempiere al proprio mandato le nostre decisioni devono dipendere unicamente da considerazioni di politica monetaria».

Jordan ha anche respinto la proposta di conti giro senza interessi per le casse pensione: per avere l'effetto desiderato in materia di politica monetaria i tassi negativi devono essere applicati nella maniera più estesa possibile. Inoltre non appena si fanno delle eccezioni si fanno avanti altri attori che reclamano un trattamento equo.

L'istituto di emissione non è responsabile della politica sociale, «il contributo della BNS a una previdenza solida sta nella tutela della stabilità dei prezzi nel nostro Paese», ha concluso Jordan.

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