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ZURIGOUBS: utile netto in calo, ma meglio del previsto

22.10.19 - 07:52
In particolare emerge una buona tenuta della gestione patrimoniale, anche se tale attività non è riuscita a compensare gli effetti negativi dei tassi bassi e delle incertezze geopolitiche
keystone (archivio)
UBS: utile netto in calo, ma meglio del previsto
In particolare emerge una buona tenuta della gestione patrimoniale, anche se tale attività non è riuscita a compensare gli effetti negativi dei tassi bassi e delle incertezze geopolitiche

ZURIGO - Utile netto in forte calo per UBS nel terzo trimestre del 2019: -16,3% su base annua, a 1,05 miliardi di dollari. Ma i risultati superano globalmente le previsioni degli analisti interpellati da AWP.

In particolare emerge una buona tenuta della gestione patrimoniale, anche se tale attività non è riuscita a compensare gli effetti negativi dei tassi bassi e delle incertezze geopolitiche.

I ricavi operativi sono diminuiti del 4,6% a 7,09 miliardi, indica la banca in una nota odierna. L'utile prima delle imposte si è attestato a 1,35 miliardi, in calo del 21% rispetto allo stesso periodo di un anno prima.

Il giro d'affari è inferiore alle attese degli analisti consultati dall'agenzia AWP - 7,16 miliardi -, ma l'utile ante-imposte e quello netto superano le previsioni di rispettivamente 1,28 miliardi e 953 milioni. In Borsa il titolo UBS è in chiaro rialzo in un mercato in lieve contrazione.

Considerando che le spese sono rimaste praticamente stabili a 5,74 miliardi, il rapporto tra costi e ricavi (Cost/Income-Ratio) è peggiorato all'80,6% dal 76,5% di fine giugno e del 77,0 di un anno prima; l'obiettivo a medio termine è di un tasso al 70%.

Bene l'andamento dell'unità di amministrazione patrimoniale Global Wealth Management (GWM): gli afflussi netti sono ammontati a 15,7 miliardi, contro i 13,5 miliardi del terzo trimestre del 2018. Una buona parte (10,9 miliardi) proveniva dall'Asia, ma anche in Svizzera (1,9 miliardi) e nella regione Europa, Medio Oriente ed Africa (3,2 miliardi) la banca ha attirato nuovi fondi; solo in America vi è stata una stagnazione. I ricavi operativi sono cresciuti dell'1,4% a 4,14 miliardi per un utile ante-imposte di 894 milioni (+3,5%).

Nell'Investment Bank i ricavi si sono per contro ridotti del 9,9% attestandosi a 1,75 miliardi. L'utile ante-imposte è crollato del 62% a 172 milioni. Nel Personal & Corporate Banking i ricavi sono scesi del 5,5% a 919 milioni, con un utile prima delle imposte diminuito dell'11,1% a 354 milioni, mentre nell'Asset Management i ricavi sono aumentati dell'1,8% a 465 milioni e l'utile pre-imposte del 5,1% a 124 milioni.

A fine settembre il coefficiente patrimoniale CET1 del gruppo era pari al 13,1% e l'indice di leva finanziaria CET1 al 3,8%; mentre il Tier 1 leverage ratio si attestava al 5,6%.

Intanto gli accantonamenti per vertenze legali rimangono praticamente invariati a 2,50 miliardi di dollari. Il caso pendente più importante - per cui sono sempre messi da parte 516 milioni - riguarda la Francia: in febbraio la banca è stata condannata a pagare 4,5 miliardi di euro (multa di 3,7 miliardi e risarcimento danni per 800 milioni) per aver aiutato sistematicamente i clienti a evadere il fisco. UBS ha fatto ricorso e la vertenza potrebbe durare ancora anni.

«Tenuto conto del contesto dei mercati, abbiamo registrato un risultato solido e dei rendimenti attrattivi», ha indicato il CEO di UBS Sergio Ermotti, citato nel comunicato. Ha inoltre annunciato misure di risparmio supplementari al fine di migliorare la redditività e rafforzare il modello d'affari diversificato. Il gruppo prevede costi di ristrutturazione di 100 milioni di dollari nel quarto trimestre nella banca d'investimento, dopo i 69 milioni tra luglio e settembre.

Quanto alle prospettive, i vertici dell'istituto si mostrano nuovamente prudenti: i tassi di interesse bassi e tuttora negativi e le previsioni di un ulteriore allentamento delle redini monetarie si ripercuoteranno sui proventi netti da interessi rispetto all'anno scorso. Ma «la nostra diversificazione a livello di attività e regioni, insieme ai provvedimenti che stiamo mettendo in pratica, dovrebbe aiutare a mitigare questi effetti sfavorevoli». I ricavi ricorrenti dovrebbero inoltre beneficiare di un aumento del patrimonio investito (3422 miliardi di dollari nel terzo trimestre).

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