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SVIZZERA«Tassare al 90% i capitali oltre i 2 miliardi»

20.09.19 - 11:25
È l'opinione dell'economista francese Thomas Piketty, contrario alla sacralizzazione della proprietà. «Diminuendo la disuguaglianza aumenterà la crescita economica»
Keystone - foto d'archivio
«Tassare al 90% i capitali oltre i 2 miliardi»
È l'opinione dell'economista francese Thomas Piketty, contrario alla sacralizzazione della proprietà. «Diminuendo la disuguaglianza aumenterà la crescita economica»

GINEVRA - Un'imposta sul patrimonio fortemente progressiva, che parta da un tasso di 0,1% per somme sino a 100'000 euro per arrivare al 90% per capitali oltre i 2 miliardi: è la ricetta - che sta facendo parecchio discutere - proposta dall'economista francese Thomas Piketty, che auspica misure radicali per lottare contro la cosiddetta iperconcentrazione della ricchezza e le conseguenti profonde diseguaglianze sociali.

«La proprietà privata è un sistema formidabile, a condizione che resti in proporzioni ragionevoli e non abbia conseguenze negative sul resto della società», afferma Piketty in un'intervista trasmessa stamani dalla radio romanda RTS. A suo avviso però in passato la proprietà è diventata una sorta di religione.

«Penso che occorra de-sacralizzare il diritto di proprietà e arrivare a forme di organizzazione che utilizzino il sistema della proprietà privata per quello che riesce a fare, ma che evitino le concentrazioni estreme di potere che ci impediscono di risolvere gli attuali problemi», spiega il 48enne. Si tratta in ultima analisi di favorire la circolazione del capitale, e non la sua concentrazione.

Sulla base dei dati storici analizzati Piketty - autore di "Il capitale nel XXI secolo", un bestseller del 2013 venduto in 2,5 milioni di copie e tradotto in 40 lingue, italiano compreso - ritiene che la fonte della prosperità economica sia innanzitutto l'istruzione e, anche, l'uguaglianza nell'istruzione. Quella che lui considera invece la sacralizzazione della proprietà, per esempio attraverso sgravi fiscali, non produce invece di per se stessa lo sviluppo economico.

L'esperto traccia l'esempio degli Stati Uniti. In media fra il 1950 e il 1990 il tasso applicato ai redditi più elevati è stato del 72%. «Arrivò il presidente Ronald Reagan e disse: attenzione che questo rammollisce gli imprenditori, per avere più innovazione e crescita occorre cambiare regime». In pratica Reagan dimezzò l'imposizione fiscale, racconta Piketty: fra il 1990 e il 2020 la media di imposta scese al 35%. Confrontando i due periodi (40 anni il primo, 30 anni il secondo), il prodotto interno lordo per abitante è cresciuto nella prima parte del 2,2% all'anno, nella seconda dell'1,1%. «Quando si dice oggi che la politica reaganiana ha funzionato, cosa si vuole dire? Che la crescita si sarebbe divisa per tre o per quattro, e che grazie a questa politica si è solo dimezzata?», si chiede l'economista.

Il nodo centrale, secondo Piketty, è quello della diseguaglianza: diminuendola aumenterà anche la crescita economica. Per farlo lo specialista nel suo nuovo libro ("Capital et idéologie") propone una politica fiscale fortemente progressiva. In particolare sui patrimoni, ma non solo: lo stesso principio va applicato anche alle imposte sul reddito e sulla successione.

Il provento delle tasse - mette peraltro in guardia - va però chiaramente utilizzato per qualcosa di utile, non per esempio per fare la guerra, come è successo alla Francia quando ha creato l'imposta sul reddito nel 1914, ultimo paese a farlo. «La riduzione delle diseguaglianze nel ventesimo secolo è stata fatta in particolare con gli investimenti nell'istruzione, che erano ridicolmente deboli nel 19esimo secolo e sino alla prima guerra mondiale». Si deve tornare su questa strada, insomma.

Le tesi di Piketty - che nel suo nuovo libro di oltre 1200 pagine propone ricette dettagliate - sono attualmente al centro di un dibattito in Francia. Il personaggio è noto anche perché nel 2015 aveva rifiutato la Legion d'Onore. «Rifiuto il riconoscimento perché non penso che sia il ruolo del governo decidere chi sia da onorare», aveva detto . «Farebbero bene a consacrarsi al rilancio della crescita in Francia e in Europa», aveva sostenuto.

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COMMENTI
 

pulp 4 anni fa su tio
Totalmente irrealistico….. il motivo? Beh semplice… il super ricco, ci mette due nano secondi a trasferirsi in un altro stato e fintanto che non ci sarà un meccanismo mondiale di tassazione, ci sarà sempre un posto dove si può pagare meno che in un altro (o addirittura quasi nulla…. come a Montecarlo).

SosPettOso 4 anni fa su tio
Sembra palese che parla di imposta sull'utile. Se hai un miliardo di sostanza che "ti rende" (tra investimenti, interessi, affitti, etc...) 1oomilioni l'anno, ne paghi 9o...

Tato50 4 anni fa su tio
Nooooo Thomas, non farmi questo ;-))))))

OCP 4 anni fa su tio
Una rivisitazione del sistema comunista che si è rilevato un fallimento. Il risultato sarebbe invece catastrofico per l'economia: investimenti ridotti all'osso da parte dei privati, fuga di capitali, evasione fiscale e necessità di interventi dello Stato. Certe persone più studiano e più dovrebbero andare a coltivare l'orto.

SosPettOso 4 anni fa su tio
Risposta a OCP
Perché in regime di liberismo sfrenato (attualmente) lo stato non interviene? Dal sussidio CM all'assistenza per integrare salari da miseria fin sù ai massimi livelli dell'economia (per salvare il sedere al cda dell'UBS)...

OCP 4 anni fa su tio
Risposta a SosPettOso
Mi fai vedere dove ho scritto che con il sistema attuale funziona tutto bene e che lo Stato non interviene mai? Comunque con intervento dello Stato non intendevo sussidio della CM e assistenza ma investimenti nell'economia e nell'industria che ora sono fatti dai privati nella maggioranza dei casi.

MIM 4 anni fa su tio
Nel 2013 un bestseller tradotto in 40 lingue e che ha venduto più di 2.5 mio di copie. Uella, spero che abbia pagato almeno il 50-60% di tasse sugli introiti. Così, per coerenza.

sedelin 4 anni fa su tio
BELLO IMPOSSIBILE: IL POTERE NON LO MOLLANO.

Pier 4 anni fa su tio
Fino a 100'000 aliquota progressiva e poi "flat tax"! Risultato: ritorno di capitali in Svizzera. Con questa formula i super ricchi dove andranno a depositare e spendere i loro soldi? ... non certo da noi!

SosPettOso 4 anni fa su tio
Risposta a Pier
I super ricchi depositano dove c'è stabilità e investono dove c'è istruzione che porta a produzioni/servizi ad alto valore aggiunto.

GI 4 anni fa su tio
ottima idea per il primo anno.....ma poi non rimane più molto da tassare....o mi sbaglio ?
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