Lo confermano i dati di Auto-Svizzera, in generale c'è ottimismo ma sull'elettrica di Elon Musk non mancano le ombre
ZURIGO - È boom in Svizzera per Tesla: da gennaio a maggio le immatricolazioni di nuove vetture del produttore californiano di veicoli elettrici sono quasi quadruplicate rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
A giugno dovrebbe essere superata la soglia delle 10.000 automobili consegnate nei dieci anni di attività. Ritardi nelle forniture e la concorrenza sempre più agguerrita gettano tuttavia alcune ombre sui risultati.
Con 195 nuovi veicoli messi in servizio a maggio, Tesla detiene - per i primi cinque mesi dell'anno - una quota di mercato dell'1,8% nel mercato elvetico dei veicoli nuovi e si avvicina alla "top 10". Il marchio californiano è infatti in 18ma posizione appaiato a Nissan, davanti a Subaru (1,5%), e subito dietro a Citroën (1,9%), secondo gli ultimi dati dettagliati forniti da Auto-Svizzera.
Il marchio guidato dall'imprevedibile Elon Musk si era in particolare contraddistinto in marzo diventando, grazie al suo nuovo modello rivolto al grande pubblico Model 3, il primo veicolo elettrico al 100% a figurare tra le auto più vendute in Svizzera (1094 immatricolazioni).
Vi è tuttavia una nota stonata: il picco di marzo è infatti stato raggiunto soprattutto perchè nel mese in questione sono state messe in circolazione vetture ordinate negli ultimi due anni e non fornite in precedenza a causa di ritardi di consegna, ha indicato il presidente di Auto-Svizzera François Launaz all'agenzia AWP. Il progresso tecnologico del gruppo californiano è degno di nota, ha affermato, ma il marchio non riuscirà a sostenere il ritmo delle forniture.
«A partire dal 2020, la concorrenza aumenterà notevolmente con l'entrata in vigore della norma europea che limita le emissioni di CO2 delle auto nuove a 95 g/km», ha spiegato Launaz. «I produttori europei si riverseranno sul mercato elettrico e sarà difficile che i consumatori svizzeri scelgano di favorire Tesla rispetto, ad esempio, ai costruttori tedeschi».
«Secondo me, Tesla è più un'azienda commerciale che un marchio. Sta perdendo denaro (una perdita di 702 milioni di dollari nel primo trimestre, dopo sei mesi di utili) e la sua strategia è molto particolare e variabile», ha aggiunto il presidente di Auto-Suisse.
La casa automobilistica americana non fa parte dell'associazione che riunisce gli importatori ufficiali di automobili nella Confederazione e si distingue per il suo approccio molto diretto: gli ordini di vetture possono essere fatti solo via Internet e non ci è alcuna collaborazione con garage esterni.
Tesla ha quindici «rappresentanze» in Svizzera: a Lugano, Coira, San Gallo, Winterthur, Zurigo, Berna, Losanna, Ginevra, Basilea, Martigny (VS), Schlieren (ZH), Baden (AG), Cham (ZG) e Basilea-Möhlin. Il pubblico può testare in queste concessionarie i modelli e scegliere le loro opzioni, spiega un portavoce di Tesla Svizzera.
L'azienda americana non teme l'avvento in massa dei produttori europei sul "suo" mercato: lo sviluppo dell'elettricità e delle infrastrutture che la accompagnano andrà a vantaggio di tutti, c'è spazio per ogni marchio, sostiene l'azienda. Inoltre, Tesla ha la migliore infrastruttura di ricarica e la più lunga durata della batteria tra le "elettriche", afferma il portavoce, respingendo le previsioni di Auto-Svizzera.