Dopo il picco del 2015 (con 11,7 miliardi di franchi), le cifre hanno fatto registrare una lieve flessione nei due anni successivi per poi crollare (-23%) nel 2018
BERNA - Le incertezze legate alla Brexit si fanno sentire sugli scambi fra Svizzera e Regno Unito: è quanto rivela un'analisi pubblicata oggi dall'Amministrazione federale delle dogane (AFD), che fa il punto sulla situazione.
I due paesi sono entrambi noti per essere centri del commercio mondiale dell'oro: non stupisce quindi che i metalli preziosi hanno rappresentato nel 2018 la quota maggiore delle importazioni elvetiche dal Regno Unito, che è il principale fornitore della Svizzera: il volume è stato pari a 17,8 miliardi di franchi.
L'evoluzione dell'export elvetico mostra però l'impatto dell'insicurezza generata dalla prevista uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea: dopo aver raggiunto un picco di 11,7 miliardi di franchi nel 2015, le esportazioni sono leggermente diminuite nel 2016 e nel 2017, per poi crollare del 23% a 8,8 miliardi di franchi nel 2018, tornando ai livelli del 2012.
Nel periodo 2012-2018 i prodotti chimico-farmaceutici hanno rappresentato quasi due quinti dell'export. In questo settore il Regno Unito è però sceso al nono posto fra i principali partner commerciali. Rimane invece nei primi cinque nei campi della gioielleria, delle derrate alimentari, degli orologi e dei veicoli; è sesto nel settore delle macchine e dell'elettronica.