Gran parte dei campi delle aziende agricole Bio presenta pesticidi provenienti dalle coltivazioni vicine. Lo dimostra uno studio dell’Università di Neuchâtel
BERNA - Nemmeno l'agricoltura biologica è al riparo dai pesticidi. Secondo uno studio dell'Università di Neuchâtel, i cui risultati sono stati resi noti oggi dalla NZZ am Sonntag, più del 90% dei campi delle aziende agricole biologiche dell'Altopiano svizzero sono contaminati.
I ricercatori, scrive il domenicale, hanno raccolto oltre 700 campioni di suolo e piante da 62 aziende agricole e 69 superfici di promozione della biodiversità cercando tracce di neonicotinoidi.
Residui sono stati trovati non solo in tutte le aziende agricole convenzionali, ma anche nel 93% delle aziende agricole biologiche, così come nei terreni e nelle piante dell'81% delle aree di compensazione ecologica, dove gli insetticidi sintetici sono vietati.
Stando agli esperti, l'acqua e il vento potrebbero aver contaminato le aree biologiche e di compensazione. Le quantità di residui tossici trovati nei campi biologici e nelle aree di compensazione erano così elevate che potevano colpire fino al 7% degli organismi ausiliari, come i calabroni.
Confrontata con questi dati, Bio Suisse, la principale organizzazione del settore, giudica come "spaventosi" i risultati dello studio e chiede ulteriori restrizioni circa l'uso di pesticidi nocivi. L'Ufficio federale dell'agricoltura ha constatato da parte sua che tre delle cinque sostanze trovate sono ora vietate.
Lo studio rileva tuttavia che le concentrazioni misurate nei campi e nelle culture biologiche sono "molto inferiori" a quelle riscontrate nelle superfici convenzionali. "I produttori bio sono vittime di una contaminazione dovuta alle proprietà chimiche dei neonicotinoidi e al loro uso eccessivo", constata Ségolène Humann-Guilleminot, coautrice dello studio.
Da notare che una moratoria sull'uso dei neonicotinoidi è stata pronunciata in Svizzera e in Europa. La persistenza di queste molecole nei suoli lascia presagire che saranno ancora presenti per qualche anno ancora.
Parallelamente nuovi insetticidi, quali il sulfoxaflor, fanno il loro ingresso sul mercato europeo. "Il loro modo di azione è molto simile a quello dei neonicotinoidi e i loro effetti sugli impollinatori e gli ausiliari della coltura sono stati messi in risalto in recenti studi", avverte il professor Fabrice Helfenstein, che ha diretto la ricerca.