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BASILEABaselworld apre giovedì, per la prima volta senza Swatch

18.03.19 - 17:29
Il gruppo, con marchi come Omega, Longines, Tissot e Blancpain, ha deciso di disertare la manifestazione
Keystone (archivio)
Baselworld apre giovedì, per la prima volta senza Swatch
Il gruppo, con marchi come Omega, Longines, Tissot e Blancpain, ha deciso di disertare la manifestazione

BASILEA - Giovedì apre i battenti la 102esima edizione del Salone mondiale dell'orologeria e della gioielleria Baselworld. Swatch Group, che fino allo scorso anno è stato l'espositore più importante con marchi come Omega, Longines, Tissot e Blancpain, diserta la manifestazione. Altri marchi potrebbero rinunciare alla sei giorni se la fiera non sarà più economica e moderna.

«I nostri marchi non hanno bisogno di Baselworld per presentare i loro prodotti ai rivenditori», ha detto il Ceo Nick Hayek la scorsa settimana in occasione della conferenza stampa annuale di Swatch Group. Quest'ultimo ha annunciato la scorsa estate che avrebbe voltato le spalle a Baselworld, una gran brutta notizia per la fiera.

Per la presentazione dei loro prodotti e delle loro innovazioni, i marchi di Swatch si affidano alla loro rete mondiale di filiali: sono così in grado di presentare le ultime collezioni di orologi durante tutto l'anno. In occasione di Baselworld, essi accolgono comunque anche i rivenditori interessati a presentazioni di prodotti, ad esempio nella Grieder-Haus sulla Bahnhofstrasse di Zurigo.

La partecipazione alla fiera inoltre costa molto. Swatch Group, che era rappresentato a Basilea con la maggior parte dei suoi 18 marchi, ha sborsato circa 50 milioni di franchi all'anno, ossia l'8% delle spese di marketing del gruppo.

Dopo Swatch, anche il marchio di orologi ginevrino Raymond Weil e Corum, appartenente alla holding cinese Citychamp, hanno annunciato che non parteciperanno più alla manifestazione renana. In futuro incontreranno e consiglieranno sempre più spesso i loro clienti in occasione di eventi esclusivi durante tutto l'anno.

In base all'elenco fornito dagli organizzatori, a Baselworld quest'anno saranno presenti in totale circa 500 espositori, contro i 700 del 2018. L'anno prima la manifestazione aveva accolto un migliaio di espositori.

Nonostante le partenze, da giovedì la fiera ha ancora molto da offrire ai visitatori. Pilastri importanti come Rolex, Patek Philippe, Chopard, Chanel, Breitling, Gucci, Carl. F. Bucherer o i marchi del gruppo francese LVMH (Bulgari, Tag Heuer, Hublot e Zenith) per ora rimangono fedeli al salone, ma chiedono cambiamenti.

In tempi di digitalizzazione, Baselworld deve diventare una moderna piattaforma di comunicazione meno costosa per gli espositori, come chiesto dal direttore di Breitling Georges Kern in interviste a giornali. Già per questa edizione la società è riuscita a risparmiare due milioni di franchi grazie al fatto di non aver dovuto smontare il proprio stand.

Per gli espositori più piccoli, la fiera rimane importante per potersi presentare ai concessionari e al pubblico, ha indicato all'agenzia di stampa finanziaria AWP Olivier Bovet, responsabile marketing presso la manifattura orologiera Mauron Musy di St. Aubin (FR). Anche se la partecipazione alla fiera costa 30'000 franchi, il marchio a Basilea realizza tra il 50% e l'80% del suo fatturato annuo.

Le varie partenze, in particolare quella di Swatch, hanno scosso MCH Group, l'azienda renana che organizza fiere di primo piano come, oltre a Baselworld, Art Basel, Züspa e Comptoir Suisse: durante l'estate, il Ceo di MCH René Kamm si è dimesso; rettifiche di valore hanno causato perdite dell'ordine di centinaia di milioni di franchi; e in gennaio è stata annunciata la soppressione di 35 impieghi. Inoltre a Baselworld, Sylvie Ritter, direttrice per anni, è stata sostituita a maggio da Michael Loris-Melikoff.

Al fine di posizionare meglio Baselworld, la manifestazione principale, MCH ha collaborato con il salone ginevrino di orologi di lusso SIHH. Dal 2020 i due eventi si susseguiranno direttamente. Lo SIHH, che di solito si svolgeva in gennaio, quell'anno si terrà dal 26 al 29 aprile. Un giorno dopo, Baselworld aprirà i battenti fino al 5 maggio. I commercianti e i media potranno così coordinare meglio le visite delle fiere, sperano gli organizzatori.

Anche per Baselworld sono previste innovazioni. Ai gioiellieri sarà data maggiore attenzione, ci sarà più spazio per i giornalisti e saranno effettuati investimenti anche nel settore della ristorazione. Inoltre, la fiera sta avviando partnership con gli hotel per abbassare i prezzi eccessivamente elevati dei pernottamenti.

Il contesto di mercato per l'industria orologiera rimane teso: pesano in particolare la controversia commerciale ancora irrisolta tra Stati Uniti e Cina, le turbolenze attorno alla Brexit e le preoccupazioni congiunturali. Tutto ciò che offusca il morale dei consumatori si riflette negativamente sul settore.

La crescente incertezza traspare anche dalle esportazioni di orologi svizzeri nel 2018: dopo un forte avvio, la loro crescita ha subito un notevole rallentamento verso la fine dell'anno. L'export di orologi per l'intero anno è comunque aumentato del 6%, superando i 21 miliardi di franchi, e anche all'inizio del 2019 gli affari risultano in espansione.
 
 

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