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SVIZZERA"Oneri eccezionali" e l'utile di Raiffeisen va giù

01.03.19 - 07:39
Nonostante questa contro-performance, l'attività con la clientela è stata solida. Dopo un anno tumultuoso, ci si aspetta che il 2019 sia un esercizio di "transizione"
Keystone - foto d'archivio
"Oneri eccezionali" e l'utile di Raiffeisen va giù
Nonostante questa contro-performance, l'attività con la clientela è stata solida. Dopo un anno tumultuoso, ci si aspetta che il 2019 sia un esercizio di "transizione"

ZURIGO - «Oneri eccezionali», strascico dell'era Pierin Vincenz, hanno causato a Raiffeisen un forte calo dell'utile nel 2018. Il gruppo bancario sangallese ha tuttavia mostrato una solida performance nell'attività con la clientela di deposito e prestito.

I ricavi d'esercizio sono diminuiti del 7% a 3,1 miliardi di franchi, mentre gli oneri sono calati dello 0,8% a circa 2 miliardi. Il risultato d'esercizio ha registrato un tonfo del 36,9% a 699,1 milioni e l'utile netto una flessione di ben il 41% a 540,8 milioni, indica il terzo gruppo bancario elvetico in una nota diramata oggi.

Raiffeisen adduce a giustificazione «oneri eccezionali» per complessivi 270 milioni che hanno pesato sui risultati del gruppo, aggiungendosi ai 120 milioni messi da parte al fine di consolidare le riserve per i rischi bancari.

Fonte principale di entrate, il prodotto netto delle operazioni su interesse è diminuito nel periodo in rassegna dello 0,9% a 2,2 miliardi, mentre le entrate dovute a commissioni e servizi sono scese dell'8,8% a 450,8 milioni. Il prodotto derivante dalle operazioni di negoziazione è arretrato dell'8,7% a 210,4 milioni.

Nonostante questa contro-performance, l'attività con la clientela è stata solida. I prestiti sono cresciuti del 4% a 187,7 miliardi. Per la maggior parte - 179,6 miliardi, +4% - si è trattato di mutui ipotecari. I depositi sono progrediti dell'1% a 165,7 miliardi e gli afflussi netti di liquidità hanno raggiunto i 6,3 miliardi, a fronte dei 4,5 miliardi dell'esercizio 2017.

Come è avvenuto per gli altri istituti bancari, i sommovimenti della fine dell'anno scorso sui mercati finanziari hanno ridotto gli averi in gestione, scesi del 6,5% a 196,1 miliardi di franchi.

«Le Banche Raiffeisen hanno amministrato molto bene le rispettive attività nonostante un contesto difficile: l'anno scorso hanno potuto incrementare il numero di clienti privati e di società», ha affermato Heinz Huber, presidente della direzione generale, citato nella nota.

In totale, la somma di bilancio ha raggiunto alla fine del 2018 i 225,3 miliardi, in leggera diminuzione su un anno (-1,1%). Il gruppo è finanziariamente solido con un ratio dei fondi propri (CET 1) del 16,5%, in progressione di 0,6 punti percentuali. Il numero di collaboratori è invece sceso di quasi 200 unità, per attestarsi a 9215 impiegati a tempo pieno.

Dopo un anno tumultuoso, Raiffeisen si aspetta che il 2019 sia un esercizio di "transizione" e non fornisce dettagli in cifre sulla performance che si attende di ottenere.

Lo scorso gennaio un rapporto indipendente commissionato dalla banca aveva rilevato gravi carenze in seno a Raiffeisen nell'ambito dell'acquisizione e della gestione delle partecipazioni in società esterne nell'era dell'ex Ceo Pierin Vincenz, il manager grigionese finito in prigione con l'accusa di aver mischiato interessi privati e professionali quando era presidente della direzione, fra il 1999 e il 2015.

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