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ZURIGOAddio all'egoismo, al lavoro si punta sul team

11.01.19 - 14:51
Con la conversione dei sistemi di remunerazione le aziende puntano a promuovere nuovamente il lavoro di squadra
depositphotos
Addio all'egoismo, al lavoro si punta sul team
Con la conversione dei sistemi di remunerazione le aziende puntano a promuovere nuovamente il lavoro di squadra

ZURIGO - Bonus non più di moda: sempre più aziende - a partire da Bâloise, Banca Migros e Tamedia - stanno abbandonando questa retribuzione, stando alla società di consulenza consulenza HCM Hostettler & Company (HCM). Il motivo: puntare più sul team che sull'egoismo.

«La cultura del bonus sta al momento cambiando in modo rapidissimo», afferma il numero uno di HCM, Stephan Hostettler, in una conferenza stampa tenutasi a Zurigo per presentare i dati 2017 delle retribuzioni dei manager.

Il modo in cui vengono versate le retribuzioni ha una grande influenza sulla cultura d'impresa, sostiene lo specialista. Con la conversione dei sistemi di remunerazione, le aziende puntano a promuovere nuovamente il lavoro di squadra.

«È in corso un cambiamento di pensiero riguardo al modo in cui vengono gestiti i soldi», sottolinea Hostettler. La sua società riceve attualmente numerose richieste di informazioni sull'argomento da parte di grandi e piccole imprese. Molti hanno già saltato il fosso.

«Di per sé sono sorpreso che il cambiamento sia appena iniziato», osserva Hostettler. Quando negli anni 90 sono state introdotte le prime valutazioni per i singoli dipendenti, su cui poi si basano i bonus, i manager hanno subito notato che questo approccio demotivava i dipendenti.

Secondo l'esperto i sistemi di remunerazione tradizionali si basano su tre miti: vale a dire che tutto possa essere misurato, che tutto possa essere valutato con un rating e che tutto diventi migliore se collegato al denaro. «Il fattore umano e la stima dei collaboratori sono stati completamente dimenticati».

Ciò è stato spinto agli estremi nei sistemi di distribuzione della massa salariale. Perché se c'è una media e se ci sono buone valutazioni alcuni dipendenti devono per forza essere valutati male: un modo sicuro per demotivarli. Questi sistemi di remunerazione incentivano inoltre a guardare a se stessi invece che a lavorare in team.

Se sempre più imprese stanno abbandonando le gratifiche individuali questo non significa necessariamente che rimangono solo i salari fissi: semplicemente le componenti variabili sono più fortemente orientate al successo comune, spiega Hostettler. Alcune aziende inoltre, come Tamedia, permettono ai dipendenti di partecipare al successo dell'azienda.

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COMMENTI
 

Dragon76 5 anni fa su tio
Partecipazione ai profitti ok. E se ci sono le perdite? Si chiede ai dipendenti di metter dentro i soldi? O si è dipendenti o si è imprenditori

il saggiatore 5 anni fa su tio
In effetti condividere il successo è un metodo piuttosto intelligente per aumentare l'efficienza dell'intera impresa: se uno sa che i propri sforzi andranno a beneficio, al massimo, della dirigenza (come di solito), quasi certamente non si impegnerà più di tanto (o, quantomento, il minimo indispensabile perché il suo posto di lavoro non venga messo in pericolo); invertendo la premessa, (più) probabilmente si inverte anche la conclusione. In caso di utili, si potrebbe, ad es., distribuire ad ogni collaboratore una parte degli utili in modo proporzionale alla percentuale costituita dal salario di quel collaboratore sull'intera massa salariale dell'impresa. Figurati però se le imprese lo fanno... no: salario fisso e tanti saluti (e se provi a far notare l'ingiustizia - perché in fondo al successo dell'impresa hai contribuito anche tu - magari ti sostituiscono con un frontaliere).
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