Le stime degli utili aziendali sarebbero troppo elevate e devono essere riviste bruscamente
ZURIGO - Nelle prossime settimane sono da aspettarsi ulteriori sorprese negative dalle aziende svizzere, riguardo all'andamento dei loro affari: ne è convinto Matthias Geissbühler, responsabile degli investimenti presso Raiffeisen.
Tali sviluppi sono «tipici della fine di un ciclo economico», spiega l'esperto in un'intervista pubblicata oggi dal portale finanziario Cash. Le stime degli utili aziendali sono troppo elevate e devono essere riviste bruscamente.
Di recente non sono mancati gli avvertimenti sugli utili, che hanno per esempio interessato gruppi quali Implenia, Autoneum o Ascom. La borsa ha reagito in modo brutale con questi titoli: nello spazio di un anno il valore delle azioni delle tre società è sceso del 45-50%.
Secondo Geissbühler nei prossimi tempi altre aziende cicliche del settore industriale e del segmento dei fornitori dell'auto potrebbero ridurre le loro stime sulle vendite o i profitti.
Il retroterra di questo sviluppo è rappresentato da un significativo rallentamento economico che, per lo specialista, continuerà a manifestarsi nel corso del 2019. Tuttavia questo non porterà ancora a una recessione, perlomeno negli Stati Uniti.
Nel frattempo l'SMI da inizio anno ha guadagnato circa il 5%: per l'esperto sussistono effettivamente segnali di un rally borsistico in gennaio, ma l'evoluzione è da mettere in relazione con il mese estremamente negativo di dicembre. A suo avviso i corsi hanno quindi più che altro avuto una reazione di natura tecnica.
Nell'immediato futuro occorrerà puntare su valori difensivi che generino buoni dividendi. Via le mani invece dai titoli bancari, a prestar fede a Geissbühler.