Nel loro tempo libero gli svizzeri hanno percorso in media 15'295 chilometri a testa nel 2015, ossia 3300 chilometri più che dieci anni prima
BERNA - Nel loro tempo libero gli svizzeri hanno percorso in media 15'295 chilometri a testa nel 2015, ossia 3300 chilometri più che dieci anni prima. Oltre la metà degli spostamenti sono avvenuti all'estero, con un forte aumento rispetto agli anni precedenti.
È quanto emerge da un nuovo studio sulla mobilità del tempo libero pubblicato oggi dall'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE), in base al quale nel 2015 gli svizzeri hanno percorso nel tempo libero giornaliero (non in vacanza) in media 19 km al giorno, di cui 14,8 in patria e 4,2 all'estero.
Con una quota del 40%, il traffico del tempo libero (sport, passeggiate, visite, ferie, ecc..) genera la distanza maggiore rispetto ad altri percorsi giornalieri (lavoro, formazione, acquisti, ecc.).
Negli ultimi anni le distanze percorse per le attività del tempo libero sono leggermente diminuite in Svizzera, ma aumentate fortemente all'estero. Gli spostamenti per le ferie, evidentemente, sono meno frequenti ma molto più lunghi.
In Svizzera, i principali motivi di spostamento quotidiani nel tempo libero sono le passeggiate (23 %) e la gastronomia (21 %). All'estero andare al ristorante è l'attività del tempo libero più diffusa (33 %).
L'automobile rimane il mezzo di trasporto preferito dagli svizzeri, ma con una quota di chilometri percorsi diminuita dal 71 al 66%. Il tasso per i trasporti pubblici è invece passato dal 18 al 23%.
Il netto aumento delle distanze percorse nel tempo libero risulta particolarmente forte fra i giovani di 18-24 anni, con una crescita media di 1200 km per viaggio nel periodo in rassegna. E, tra mobilità quotidiana per il tempo libero e viaggi, la categoria dei giovani adulti percorre in un anno le distanze più lunghe: in totale circa 19'000 km.
Gli abitanti delle aree a carattere urbano in media percorrono due chilometri in meno rispetto a chi vive nelle regioni rurali. Se si calcolano però anche i viaggi all'estero, la popolazione urbana registra 2200 chilometri in più rispetto agli abitanti delle regioni rurali. Ciò - sottolinea lo studio - è da ricondurre in primo luogo alla facilità di accesso alle stazioni ferroviarie, agli aeroporti e alle autostrade, ma anche agli stili di vita diversi.
Non sorprende neppure che i titolari di un abbonamento generale percorrano distanze maggiori nel tempo libero coi trasporti pubblici. Lo studio dimostra però che chi noleggia l'auto o la condivide con altri percorre le stesse distanze di coloro che ne dispongono sempre di una. I primi percorrono tuttavia queste distanze maggiormente con i mezzi di trasporto pubblici, a piedi o in bicicletta.
D'altro canto, la raggiungibilità degli aeroporti internazionali che offrono voli a basso costo influenza in modo determinante il comportamento di viaggio. L'aeroporto di Zurigo continua ad essere il più importante (oltre la metà dei viaggi), ma il suo margine di vantaggio sugli scali di Ginevra e Basilea, con le loro offerte crescenti di voli low cost, sta però diminuendo.