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SVIZZERALe donne dovrebbero lavorare di più

12.11.18 - 09:34
Lo auspica Valentin Vogt, presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori: «Oggi, tuttavia, solo una piccola parte delle madri è pronta a compiere questo passo»
Keystone
Le donne dovrebbero lavorare di più
Lo auspica Valentin Vogt, presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori: «Oggi, tuttavia, solo una piccola parte delle madri è pronta a compiere questo passo»

BERNA - Oggi otto madri su dieci sono impiegate a tempo parziale, ma le donne dovrebbero lavorare di più: lo afferma Valentin Vogt, presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori (USI), in un'intervista rilasciata alla vigilia di un simposio dedicato alla compatibilità tra impegni famigliari e vita professionale.

In Svizzera ci sono abbastanza impieghi a tempo parziale e non bisogna crearne di nuovi, quanto piuttosto garantire che le madri lavoratrici aumentino il loro carico di lavoro. «Oggi, tuttavia, solo una piccola parte delle madri è pronta a compiere questo passo».

Secondo Vogt bisogna recuperare i ritardi accumulati dalle strutture di accoglienza finanziate da cantoni e comuni. «I padri e le madri devono poter lasciare i figli a scuola la mattina e andare a prenderli la sera». È responsabilità dell'ente pubblico ampliare l'offerta. L'effetto sarebbe peraltro positivo: lo Stato incasserebbe maggiori introiti fiscali, generati dalle donne che lavorando di più avrebbero anche più soldi in busta paga.

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Il lavoro part-time deve inoltre essere utile anche alle imprese, e non solo ai dipendenti. Per la mia azienda, sul lungo periodo, lavorare meno del 60% "non ha senso", afferma Vogt, che è anche presidente del consiglio di amministrazione della società industriale di Winterthur Burckhardt Compression. Per le posizioni dirigenziali il limite minimo dovrebbe essere fissato all'80%.

All'orizzonte si sta peraltro profilando una carenza di personale, afferma Vogt nell'intervista rilasciata ai giornali del gruppo editoriale Tamedia. Oggi ci sono circa cinque milioni di persone attive professionalmente e, secondo gli imprenditori, circa un milione andranno in pensione nei prossimi dieci anni. In questo periodo, tuttavia, solo 400'000 mila accederanno al mondo del lavoro.

L'USI, assieme alla Fondazione Jacobs, organizza domani un simposio dedicato alla conciliabilità tra attività professionale e vita famigliare. Vi parteciperanno esponenti di tutti i partiti rappresentati in parlamento.

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COMMENTI
 

siska 5 anni fa su tio
...e da già che ga sem a fem un bel maramao ai tanti mamao e babao che pürtopp a ghé in gir....

sedelin 5 anni fa su tio
buuuh, chi é questo co**one? non ha capito un fico secco! dev'essere uno che considera la donna una schiava al servizio della finanza.

siska 5 anni fa su tio
Mi sa che il signor Vogt non abbia molto rispetto per il gentil sesso in quanto se una donna lavora ed é obbligata a lavorare, deve accudire alla prole con tutto quanto ne consegue + economia domestica bé questo "genio" non la racconta propio giusta...in quanto se ci sono donne che vogliono lavorare di più perché probabilmente lo possono fare e ce ne sono tantissime altre che non ce la fanno più ma ahimé non hanno un marito accanto che possa mantenerle a casa. Genio!

mamao 5 anni fa su tio
Eh pü as metum ra shkua in quel sit già che sem dre!

Equalizer 5 anni fa su tio
Questo sicuramente non ha figli

bledsoe 5 anni fa su tio
Prendersi cura dei figli è un lavoro!! Si vede bene l'impatto sociale che ha! E ha sicuramente più senso che andare in ufficio per guadagnare un salario che viene poi versato a qualcuno che cura il tuo proprio figlio, il quale non ti vede quasi mai.

Thor61 5 anni fa su tio
Risposta a bledsoe
Esatto!!! Se proprio si volessero avere più donne a lavorare dovrebbe essere lo stato a mettere a disposizione mezzi e strutture per permettere di andare a lavorare per avere un guadagno reale, non uno fittizio da riversare ad un'altra persona che si occupa dei suoi figli, altrimenti come fanno già oggi (Giustamente) meglio occuparsi direttamente della crescita dei propri figli. Saluti ;o))))
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