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SVIZZERA«La situazione del settore bancario è diversa»

14.09.18 - 09:18
Ne è convinto Thomas Jordan. Riguardo al salvataggio di UBS, il presidente della direzione della BNS spiega che oggi non agirebbe in modo diverso
Keystone
«La situazione del settore bancario è diversa»
Ne è convinto Thomas Jordan. Riguardo al salvataggio di UBS, il presidente della direzione della BNS spiega che oggi non agirebbe in modo diverso

ZURIGO - La situazione odierna del settore bancario è molto diversa di quelle dell'epoca della crisi finanziaria, dieci anni or sono: ne è convinto Thomas Jordan, presidente della direzione della Banca nazionale svizzera (BNS).

«Le banche sono molto meglio capitalizzate, sono più sorvegliate e hanno rafforzato i propri controlli», afferma Jordan in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung.

I rischi sono oggi più visibili ed è più facile ristrutturare le banche in difficoltà o, in casi estremi, gestirle in modo ordinato. Per quanto riguarda il trattamento delle banche di rilevanza sistemica il 55enne ha ammesso che non si è ancora giunti al punto in cui si dovrebbe essere. «Ma la situazione è nettamente migliore di un tempo».

Riguardo al salvataggio di UBS, Jordan spiega che oggi non agirebbe in modo diverso, anche se su alcuni punti retrospettivamente si può sempre discutere. Vero è che con la manovra di sostegno alla grande banca la BNS si è assunta notevoli rischi: «Se il risultato non fosse stato positivo le critiche sarebbero sicuramente state aspre».

Per quanto riguarda la regolamentazione delle banche, la Svizzera si è concentrata sull'essenziale.  «La priorità è stato posta sull'avere sufficiente capitale e liquidità, nonché un'organizzazione adeguata per far fronte alle crisi», spiega l'esperto. Dopo dieci anni tuttavia è certamente legittimo verificare se alcune disposizioni non siano necessarie e come si possano ottimizzare i costi normativi.

Secondo Jordan molto è stato fatto per proteggere gli investitori, il che era comprensibile e giustificato alla luce della crisi. Questo ha però causato anche costi elevati per le banche. «L'idea che si possa sempre proteggere ogni investitore al 100% è un'illusione», mette però in guardia lo specialista.

Il presidente della BNS mostra anche comprensione per la politica monetaria fortemente espansiva praticata dalle banche centrali in risposta alla crisi finanziaria: bisogna infatti chiedersi quali fossero le alternative, afferma. Potrebbe comunque ad esempio essere meglio sostenere l'economia, trovare un equilibrio e poi cercare di ridurre le distorsioni. «Dal punto di vista svizzero sarebbe certamente ideale se la normalizzazione della politica monetaria fosse presa in considerazione in quelle grandi aree economiche in cui ciò è possibile», conclude Jordan.

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COMMENTI
 

Mag 5 anni fa su tio
L'importante è che con tutta questa protezione a qualcuno non venga in mente di introdurre il Bail-IN (un noto "brand" UE) anche in Svizzera.
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