A dirlo è uno studio dell'Università di San Gallo e dell'associazione professionale Advance: un gran numero di donne altamente qualificate non riesce a raggiungere i vertici della propria azienda
SAN GALLO - Un gran numero di donne altamente qualificate non riesce a raggiungere i vertici della propria azienda. Quando c'è da attribuire una promozione, la scelta ricade spesso sui loro colleghi uomini, indica uno studio dell'Università di San Gallo e dell'associazione professionale Advance.
Solo il 15% delle donne è in grado farsi largo ai piani alti, ottenendo un ruolo da top manager, rileva la seconda edizione del Gender Intelligence Report. Stando al rapporto, i team dirigenziali ad aver messo a segno i migliori risultati sono però proprio quelli di sesso misto, che risultano più innovativi e redditizi.
A livello di effettivi totali nelle aziende elvetiche invece, vi è equilibrio fra i due generi, indicano oggi in una nota gli autori della ricerca. Tenendo conto di ogni livello, il 36% delle promozioni è assegnato a donne, contro il 64% agli uomini.
Secondo lo studio, tale fenomeno si spiega anche con le aspettative stereotipate concernenti i ruoli che influiscono su questo tipo di scelte. Tuttavia, tra i quadri di livello inferiore, quasi un terzo è di sesso femminile, un segnale giudicato positivamente tenendo conto del fatto che nei prossimi 10/15 anni fino al 40% dei dirigenti maschi dovrà andare in pensione.
Università di San Gallo e Advance sottolineano inoltre che non vi sono grandi differenze alla voce tasso di fluttuazione: per entrambi i generi si aggira intorno al 10%. Per quanto riguarda la conciliazione tra lavoro e famiglia, vi è da segnalare che quasi nove donne su dieci (87%) riprendono il proprio impiego dopo una maternità.
Il rapporto si fonda sui dati anonimi di 240'000 dipendenti, di cui più di 70'000 occupano cariche fra i quadri. Il campione preso in esame comprende una cinquantina di società basate in Svizzera, che contano nel proprio organico tra i 100 e i 30'000 lavoratori.