La società biotecnologica ha chiuso il primo semestre con una perdita netta di 159 milioni
BASILEA - La società biotecnologica renana Idorsia ha chiuso il primo semestre con una perdita netta di 159 milioni di franchi e un risultato operativo in rosso per 155 milioni. Un confronto con l'anno scorso non è possibile, in quanto l'azienda - nata da uno scorporo di attività di Actelion, rilevato dal colosso americano Johnson & Johnson (J&J) - è diventata indipendente solo a metà del 2017.
Nel periodo in rassegna i costi si sono attestati a 168 milioni di franchi, le entrate a 13 milioni, ha reso noto stamani l'impresa, che non ha ancora messo sul mercato alcuno preparato. I mezzi liquidi alla fine di giugno erano di 949 milioni di franchi, contro i 1,02 miliardi a fine marzo.
«Dopo poco più di un anno, siamo ora in grado di operare indipendentemente da Actelion sviluppando le nostre infrastrutture e i nostri sistemi», afferma responsabile delle finanze André Muller, sottolineando che con J&J vi è stata una buona collaborazione sin dalla scissione, ciò che ha permesso all'azienda di essere pienamente operativa fin dal primo giorno.
Da parte sua il CEO Jean-Paul Clozel fa presente come l'azienda abbia avviato quest'anno quattro studi clinici di fase III per suoi farmaci: un numero fuori dal comune per una società dalla grandezza di Idorsia, considerati gli oneri amministrativi e finanziari che questi programmi comportano, aggiunge il presidente della direzione.
In borsa le novità odierne non hanno comunque suscitato entusiasmo. Dopo aver aperto stabili i titoli della società con sede a Allschwil (BL) che dà lavoro a 700 persone sono andati calando. A metà giornata perdevano oltre il 4%.