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SVIZZERATrump-Iran, esportatori svizzeri sotto pressione

09.05.18 - 15:47
Per l'economia elvetica sarà decisivo il modo in cui reagiranno i grandi paesi europei e l'UE
Keystone
Trump-Iran, esportatori svizzeri sotto pressione
Per l'economia elvetica sarà decisivo il modo in cui reagiranno i grandi paesi europei e l'UE

ZURIGO - «L'uscita degli Stati Uniti dall'accordo nucleare con l'Iran è un grande regresso per tutti i partner commerciali del paese», secondo il presidente della Camera di commercio Svizzera-Iran Philippe Welti. Per l'economia svizzera sarà decisivo il modo in cui reagiranno i grandi paesi europei e l'UE.

«Se l'Unione europea, la Germania, la Francia e la Gran Bretagna non vogliono fare una brutta figura sono obbligate a far seguire i fatti alle parole», ha spiegato all'ats l'ex ambasciatore svizzero a Teheran.

A suo modo di vedere una reazione adeguata include l'adozione di misure da parte dell'UE per proteggere la propria economia d'esportazione dalle sanzioni americane. Di ciò potrebbe approfittare indirettamente anche l'economia svizzera; una cosa necessaria nella competizione internazionale.

Difatti, una delle conseguenze più immediate della decisione americana sarà l'avanzata della Cina, ha affermato Welti. Il paese e la sua economia colmeranno ogni lacuna che emergerà ora. La Cina ufficiale però non ne parlerà.

Il fatto che il governo statunitense è insoddisfatto dell'accordo nucleare è noto dall'insediamento di Donald Trump. Welti si mostra però sorpreso della dimensione della decisione: pubblicamente l'amministrazione americana aveva chiesto soltanto un adeguamento dell'accordo.

Ora invece l'intesa viene disdetta e verranno riattivate le sanzioni. Il presidente della Camera di commercio la definisce una mossa "molto radicale", con le relative conseguenze. Per tutte le relazioni economiche con l'Iran la decisione rappresenta un grande regresso.

La questione più delicata è infatti che gli Stati Uniti hanno denunciato l'accordo senza prove di una sua violazione da parte della Repubblica islamica. In futuro gli USA saranno quindi considerati in tutto il mondo un partner contrattuale inaffidabile, ha sostenuto Welti. Con una reazione adeguata gli europei potrebbero ora provvedere a non essere giudicati alla stessa stregua.

A proposito di effetti concreti per le aziende elvetiche l'ex ambasciatore a Teheran ha affermato «che è difficile poter già dire qualcosa. Al momento l'unica cosa chiara è che tutti finiranno sotto pressione». La situazione è diventata più difficile soprattutto per gli esportatori e le imprese che contano stabilimenti in Iran.

Ogni azienda con contratti di consegna e fabbriche nel paese deve ora esaminare come evitare danni, ha spiegato Welti. La situazione è meno drammatica per le ditte prettamente commerciali: queste possono cercare nuove vie o uscire dal mercato senza rimetterci troppo.

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COMMENTI
 

Equalizer 5 anni fa su tio
Bravo Welti.
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